Carceri: Detenuto suicida a Rossano, la carneficina continua

Roma – “Siamo solo al 26 di gennaio e sono già 11 i detenuti suicidatisi dall’inizio dell’anno. Ieri è successo a Rossano, l’altro ieri a Teramo e il giorno prima a Verona. Ormai non passa giorno che non sia funesto nelle carceri, in quella che è una vera e propria carneficina, mentre si aspetta solo di sapere dove sarà la prossima morte autoinflitta nella sostanziale indifferenza della politica maggioritaria. A Rossano il detenuto che ha posto fine anzitempo alla sua esistenza, impiccandosi, era di origini egiziane, aveva solo 35 anni e avrebbe finito di scontare la pena l’anno prossimo”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“È evidente, tranne forse che al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al Governo che non c’è più tempo, bisogna intervenire subito per affrontare l’emergenza penitenziaria fatta di sovraffollamento detentivo, che sfiora il 130 per cento, di carenze organiche, 18mila operatori in meno nella sola Polizia penitenziaria, di deficienze strutturali, infrastrutturali, logistiche e negli equipaggiamenti, di disorganizzazione e di molto altro ancora. Va bene la programmazione e i propositi di ampio respiro, ma in un paese che voglia dirsi civile e rispettoso dei diritti umani tutto ciò non può continuare in attesa di, peraltro improbabili, tempi migliori”, prosegue il Segretario della UILPA PP.
“L’esecutivo vari immediatamente un decreto carceri per consentire cospicue assunzioni straordinarie, con procedure accelerate, nella Polizia penitenziaria e negli altri profili professionali e il deflazionamento della densità detentiva pure attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei detenuti malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti. Parallelamente, il Parlamento approvi una legge delega per la riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale, la reingegnerizzazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria”, conclude De Fazio.