Ambiente: Bombino coordinatore Federparchi Calabria

Giuseppe-BombinoCatanzaro – Giuseppe Bombino e’ il nuovo coordinatore di Federparchi Calabria. Lo ha eletto, all’unanimita’, l’assemblea composta degli enti gestori delle aree protette della Calabria (Parco Nazionale dell’Aspromonte, Parco Nazionale del Pollino, Parco Nazionale della Sila, Parco Regionale delle Serre, Aree Marine Protette) e le associazioni ambientaliste (Cai, Legambiente, Marevivo, WWF Oasi), alla presenza del Presidente Nazionale di Federparchi, Giampiero Sammuri. Giuseppe Bombino, 44 anni, docente del Dipartimento di Agraria dell’Universita’ Mediterranea di Reggio Calabria, dal maggio 2013 e’ Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte. L’assemblea, riunitasi questa mattina, ha ringraziato il coordinatore uscente, prof.ssa Sonia Ferrari. Tra le priorita’ affidate al neo coordinatore Bombino, – spiega una nota – la necessita’ di avviare un’interlocuzione con la Regione Calabria per includere il sistema dei Parchi nella piu’ ampia programmazione comunitaria. Il Presidente Nazionale di Federparchi, Giampiero Sammuri ha espresso soddisfazione per l’elezione di Bombino che “nonostante sia da poco tempo alla guida del Parco dell’Aspromonte, si e’ fatto notare per la capacita’ di ragionare in termini innovativi e positivi in un territorio difficile come quello che Presiede”. “La centralita’ del ruolo dei Parchi nella programmazione della Regione – ha spiegato Domenico Pappaterra, Presidente del Parco Nazionale del Pollino – deve essere fortemente rivendicata. Sono certo che con l’apporto di Giuseppe Bombino, il coordinamento di Federparchi Calabria possa riprendere il suo cammino con slancio e vigore”. Sulla stessa linea si sono espressi anche Antonio Nicoletti, Alfonso Picone Chiodo e Beatrice Barillaro delegati di Legambiente, Cai e WWF. “Siamo qui per tracciare un’unica dimensione – ha commentato il neo eletto Coordinatore di Federparchi Calabria – all’interno cui muovere i nostri passi per conservare e valorizzare l’enorme patrimonio naturalistico che siamo chiamati a proteggere. Continueremo a ragionare con un approccio di sistema, perche’ questa e’ la strada obbligata che dobbiamo percorrere insieme se vogliamo costruire processi di sviluppo desiderabili per i nostri territori” .