Foibe: Catanzaro, il Cosp ricorda i poliziotti uccisi

brugnano-coisp-27-06-01Catanzaro – “La memoria e’ un patrimonio da salvaguardare, soprattutto per mantenere viva la riflessione su fatti che attengono alla nostra identita’ di uomini e, in questo caso, di italiani. Se poi tutto questo serve anche a restituire la dovuta dignita’ a persone barbaramente massacrate e a tante altre costrette ad abbandonare le proprie case e la propria terra, allora la memoria diventa un fatto doveroso. Per questo ogni anno sentiamo l’obbligo morale di onorare il 10 febbraio, ovvero il “Giorno del Ricordo” delle foibe, un orrore dell’umanita’ fra le cui vittime innocenti, gettate e barbaramente seppellite vive nel buio delle cavita’ carsiche, c’erano anche dei colleghi Poliziotti”. Lo dichiara Giuseppe Brugnano, Segretario Regionale calabrese del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, che, in occasione del 10 febbraio, ricorda annualmente che tra gli infoibati vi furono anche dei poliziotti italiani, dimenticati per anni dalla storia d’Italia, ma che il Sindacato di Polizia vuole onorare la memoria ricordandoli nel “Giorno del Ricordo”.
“Si calcola che nella primavera del 1945 almeno ventimila italiani furono “infoibati” da Tito, il dittatore jugoslavo, – dice Brugnano – in un periodo nel quale il nazionalismo jugoslavo ambiva e riusciva ad erodere importanti pezzi d’Italia ad un’Italia uscita malamente dalla guerra. La bellissima e italianissima regione dell’Istria venne invasa e occupata militarmente dai comunisti titini nell’indifferenza della diplomazia internazionale. Ogni segno di italianita’ venne cancellato prepotentemente. Chi si salvo’ dall’orrore delle foibe, ebbe la buona sorte di poter scegliere se restare nella propria terra, ormai divenuta straniera, oppure abbandonarla per sempre. E’ cosi’ che inizio’ l’esodo di 350.000 fiumani, giuliani, istriani e dalmati, divenuti di colpo profughi in patria. Con la beffarda malvagita’ di essere maltrattati dagli stessi connazionali lungo tutta la Penisola”.

“Una storia davvero drammatica, – continua Giuseppe Brugnano – oscurata colpevolmente per piu’ di mezzo secolo, e solo da pochi anni restituita alla memoria collettiva di un Paese che oggi ha l’obbligo di abbracciare, almeno idealmente, questi suoi fratelli. Negli stessi giorni in cui nel resto d’Italia ci si rallegrava per la liberazione dal nazi-fascismo, in un altro pezzo d’Italia, l’Istria, la guerra ebbe una drammatica appendice: il comunismo jugoslavo invadeva quei territori dando inizio a rastrellamenti notturni, processi sommari, campi di concentramento. Migliaia e migliaia di persone gettate vive nelle foibe in Istria, o nel mare di Zara con una pietra attaccata al collo. Una vergogna che si consumava nelle stesse identiche giornate in cui a Roma e a Milano si ballava nelle strade. Una vergogna trasformatasi in oblio storico per piu’ di cinquant’anni. Una vergogna aver taciuto tutto questo nelle scuole. Una vergogna non aver preteso alla Jugoslavia post-titina e agli attuali Stati di Croazia e Slovenia di proteggere quel residuo di italianita’ rimasto e, quanto meno, ipotizzare un risarcimento ai discendenti delle vittime. Una vergogna che, ancora oggi, i figli e i nipoti di quei nostri connazionali non abbiano avuto indietro nemmeno le ossa. Per tutto questo, – conclude il segretario regionale del coisp – noi non scordiamo e ricordiamo i colleghi poliziotti, dell’allora corpo delle guardie di pubblica sicurezza, che persero la loro vita in quella tragica storia e domani parteciperemo a Catanzaro all’inaugurazione del piazzale “Martiri delle Foibe” voluto dall’Amministrazione Comunale”.