Pensionato rapinato e ucciso in Calabria, arrestata coppia rumeni

arresti-varga-rezmuvesVibo Valentia – Concorso in due rapine aggravate e omicidio volontario. Sono queste le accuse che hanno portato in carcere, per ordine del gip del Tribunale di Vibo Valentia, Dorel Varga, 38 anni, e Stela Gyongyi Rezmuves, 37 anni, entrambi di nazionalita’ rumena e senza fissa dimora, i quali avrebbero attirato diverse vittime promettendo loro prestazioni sessuali per poi rapinarle. Una delle vittime, Giglio Palmo Ciancio, 79 anni, di Pizzoni, nel Vibonese, scomparso da casa il 5 agosto scorso, era stata ritrovata morta nel mare di Pizzo Calabro (Vv) il 6 agosto 2015. La coppia, aiutata da un complice tuttora da identificare, avrebbe simulato il suicidio del pensionato dopo averlo colpito alla nuca con un corpo contundente, gettandone il corpo in acqua.
Ma i due hanno commesso un errore che si e’ rivelato fatale per loro. Il telefonino della vittima e’ stato infatti portato via dai due rumeni e la scheda usata con altri telefoni. Tanto e’ bastato agli investigatori per intercettare la scheda telefonica e venire cosi’ a capo dell’intera vicenda scoprendo, oltre all’omicidio, anche altre rapine ai danni di malcapitati i quali dopo essere stati attirati in luoghi isolati sono stati rapinati di tutto. In un caso, una delle vittime e’ stata lasciata moribonda per tutta la notte nei pressi della Stazione ferroviaria di Vibo Marina. Un’altra vittima, invece, e’ stata localizzata a Messina. In questo caso, pero’, l’anziano non ha ceduto alle promesse sessuali della Rezmuves.

“L’indagine della Procura di Vibo non finisce qui. Parliamo di fatti estremamente gravi con radici che speriamo di recidere definitivamente” ha dichiarato oggi il procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, nel corso della conferenza stampa degli inquirenti. “I Carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura – ha evidenziato il procuratore – hanno fatto un lavoro eccellente. Ci troviamo dinanzi a comportamenti di tipo seriale con episodi analoghi compiuti in altre province calabresi ed in Sicilia. Siamo certi di trovarci dinanzi ad un’organizzazione con diramazioni internazionali. Dall’indagine sono emersi comportamenti criminosi posti in essere anche in Romania e, probabilmente, anche in Spagna e Francia”. Oltre al procuratore e al pm che ha coordinato le indagini, Concettina Iannazzo, erano presenti in conferenza stampa il comandante provinciale dei Carabinieri, Daniele Scardecchia, il comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, Antonio Lo Giudice, e il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Carmelo Pallaria.

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