Sanita’: Gigli (MV) a Reggio doppia violenza su madre e figlio

Gian-Luigi-GigliRoma – “L’arresto di alcuni medici di Reggio Calabria merita una duplice riflessione. Da un lato abbiamo a che fare con una delle numerose vicende di malasanità, con elementi di imperizia e negligenza clamorosi. Dall’altro evidenzia, per uno dei casi, l’ipotesi che la generosità di due genitori, disponibili a farsi carico di un nascituro affetto da un’alterazione cromosomica, sia stata sopraffatta dal disegno criminale di un medico – per giunta fratello della donna in attesa – con l’aiuto di due altri colleghi senza scrupoli. Ancora una volta sembra aver prevalso dall’esterno un giudizio sulla vita di un nascituro, considerata non degna di essere vissuta. Si tratta di una doppia violenza: l’uccisione del bambino e la negazione di un desiderio di maternità. Ciò che congiunge ancora una volta malasanità e aborto cosiddetto ‘terapeutico’ sembra essere il comune denominatore di una scarsa considerazione per il valore e l’intangibilità della vita umana. Occorre riflettere sulla facilità con cui oggi si dà luogo all’aborto per malattie del nascituro”. Lo dichiara in una nota l’On. Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la Vita Italiano e deputato del gruppo parlamentare ‘Democrazia Solidale-Centro Democratico’ alla Camera.