Falso: verbale Capitaneria falsificato, 3 arresti a R. Calabria

procura-reggiowebReggio Calabria – Con l’accusa di falso pubblico per soppressione, gli investigatori della Squadra Mobile e della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, al termine delle indagini coordinate dalla locale DDA, hanno arrestato un maresciallo della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, Francesco Chila’, nonche’ Roberto e Francesco Franco, rispettivamente padre e figlio.
Il maresciallo Chila’ e Francesco Franco sono agli arresti domiciliari, mentre a Roberto Franco e’ stata notificata la misura della custodia in carcere mentre si trova gia’ detenuto nel carcere di Voghera in quanto arrestato lo scorso 15 marzo per associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione Sistema Reggio. Secondo l’accusa i tre, in concorso, avrebbero sottratto, distrutto o occultato atti facenti parte del verbale di accertamento e contestazione d’infrazione amministrativa contestato a Francesco Franco nel luglio 2014, poiche’ a bordo di acquascooter navigava senza il previsto caschetto protettivo nella rada di Scilla. Gli investigatori, che gia’ intercettavano il telefono di Roberto Franco nell’ambito dell’indagine “Sistema Reggio”, l’8 luglio 2014 hanno captato una conversazione tra padre e figlio, nel corso della quale il padre chiedeva al figlio “come si chiama quello che ti ha fermato della capitaneria?” ed, avuto il nominativo, tratto dal verbale, il figlio domandava se il padre fosse con il Comandante, “ma c’e’ quello la’?il Comandante?”, e ricevuta conferma, “Si'”, aggiungeva “e digli che voglio parlare io pero’!?domani”. A quel punto, annotano gli investigatori, il padre aveva rassicurato il figlio, “si’, poi parli tu con lui”, ma prima di congedarlo si udiva in sottofondo Roberto Franco ripetere alla persona a lui vicina l’intenzione del figlio, “digli che voglio parlare io con il comandante”, riportandola – secondo l’accusa – con tono ironico dal momento che il padre, presunto boss, si era gia’ personalmente attivato per il verbale contestato al figlio dai due appartenenti alla locale Capitaneria di Porto. Per come accertato dagli investigatori, il “Comandante” sarebbe proprio il maresciallo Chila’.
La DDA ha delegato personale di polizia giudiziaria della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria per ricostruire la vicenda, ed e’ stato cosi’ accertato che il 6 luglio 2014, due giorni prima della telefonata intercettata, Francesco Franco era stato sanzionato per l’importo di 172 euro dalla Capitaneria di Porto di Reggio Calabria per aver navigato in acquascooter senza indossare il prescritto casco protettivo e gli era stato notificato un verbale. Il verbale risultava mai pagato e non in possesso agli atti dell’Ufficio Contenzioso Amministrativo della capitaneria di Porto di Reggio Calabria, circostanza che ha determinato la configurazione del reato di falsita’ in atto pubblico per soppressione.

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