Antimafia: Bindi, indebolita da chi la usa per fini diversi

Rosy BindiMessina – “Usare l’antimafia per fini diversi dall’unico possibile che e’ quello di combattere la mafia e’ una testimonianza negativa e come tale rischia di indebolire le tante energie che invece sono fondamentali per la lotta alla mafia soprattutto da parte dei giovani”. Cosi’ Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, a margine di un incontro al Palacultura di Messina organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Messina per ricordare la figura dell’avvocato Nino D’Uva ucciso trent’anni fa a Messina durante il maxi processo alle cosche messinesi e barcellonesi. D’Uva era uno dei legali piu’ in vista di Messina ed in quel processo difendeva 13 imputati. “Il ruolo dell’antimafia – afferma Bindi – e’ di capire la mutazione che le mafie hanno avuto in questi anni, ricordare quel periodo e le stragi significa ricordare i morti, il sangue sulle strade, oggi probabilmente quella mafia e’ stata piegata mentre non riusciamo a piegare le mafie che fanno affari e magari uccidono meno perche’ trovano maggiore collaborazione, maggiore connivenza complicita’ e questa e’ la mafia da combattere. Oggi tutti ci dobbiamo aggiornare e capire il cambiamento delle mafie per trovare gli strumenti per combatterle e forse e’ arrivato il tempo di cominciare a precederle e non inseguirle”.