‘Ndrangheta: Gdf, ‘cartello’ criminale, 7 fermi; sequestro 34 mln

gdf-reggio-2809Reggio Calabria – Sette fermi di indiziato di delitto nei confronti di altrettanti imprenditori, dipendenti pubblici e professionisti, in ragione del loro rilevante ruolo nella criminalita’ organizzata. Sequestrati societa’ e beni per un valore complessivo di oltre 34 milioni di euro. E’ il bilancio dell’operazione ‘fata morgana’ messo a segno dal comando provinciale della guardia di finanza di Reggio Calabria nei confronti della ‘ndrangheta reggina. L’indagine ha inoltre svelato i collegamenti tra quest’ultima e una strutturata rete di professionisti, capaci di indirizzare le sorti di rilevanti settori dell’economia cittadina. Nell’ambito dell’operazione sono state effettuate oltre 30 perquisizioni. I reati contestati sono associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, aggravati dalle modalita’ ‘mafiose’.
Le indagini, coordinate dalla locale procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia, hanno portato a rilevare l’esistenza di un vero e proprio cartello criminale, presente e operante nel territorio di Reggio Calabria, in grado di condizionare il regolare svolgimento delle attivita’ economico-imprenditoriali, con particolare riferimento alla grande distribuzione alimentare, sfruttando anche la compiacenza di pubblici amministratori, al fine di ottenere, tra l’altro, l’illecita percezione di profitti.

I provvedimenti, a firma del Procuratore Capo Federico Cafiero De Raho e dei Sostituti Procuratori Rosario Ferracane, Giuseppe Lombardo, Luca Miceli e Stefano Musolino, hanno riguardato personaggi operanti nella cosiddetta “zona grigia”, a testimonianza, secondog li inquirenti, dell’ormai assodata evoluzione dei sodalizi criminali che, utilizzando in modo sistemico la fitta rete di entrature ed agganci anche nella pubblica amministrazione, sono in grado di condizionare l’economia e l’imprenditoria, gia’ sofferenti per l’attuale congiuntura economica. La Procura reggina ha puntato la sua attenzione sulla redistribuzione dei punti vendita della grande distribuzione alimentare, dopo lo stato di crisi della GDM S.p.a. e del sequestro delle imprese riferibili agli imprenditori Suraci e Croce’, concentrando, poi, l’indagine sulle attivita’ legate alla riapertura dell’importante centro commerciale “La Perla dello Stretto” di Villa San Giovanni. In particolare, e’ emerso come un connubio, strutturalmente organizzato, tra ‘ndrangheta e professionisti, ha determinato le principali sorti dell’aggiudicazione dei punti vendita, nonche’ la scelta dell’imprenditore della grande distribuzione alimentare che doveva avviare l’esercizio commerciale “food” nella Perla dello Stretto. Le indagini eseguite dalle Fiamme Gialle reggine si sono soffermate su due professionisti che, di fatto, hanno curatola riapertura del centro commerciale villese e pilotato l’inserimento di una societa’, creata ad hoc e facente capo ad un noto imprenditore del settore, quale unico ipermercato destinato ad operarvi gettando le basi per una redistribuzione delle imprese del settore, dopo il vuoto lasciato dalla chiusura della G.D.M. S.p.a.. Fra questi, spicca il ruolo di noti professionisti reggini che, relazionandosi con una variegata platea di soggetti, avrebbero contribuito alla riapertura della “Perla dello Stretto”, curandone anche gli aspetti prettamente autorizzativi, sempre interagendo con esponenti della politica e della pubblica amministrazione.

 

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