Migranti: Nucera, nessuno puo’ sentirsi la coscienza a posto

Giovanni-Nucera-19-06
Catanzaro – “Non si contano piu’ le vittime dell’ultima settimana nel Canale di Sicilia. Sono 45 gli ultimi morti di questa tragedia umanitaria. I cadaveri raccolti nel nostro mare appartengono a 36 donne, sei uomini e tre bambini tra i sei mesi a due anni. Tra i sopravvissuti, ci sono 419 uomini, 138 donne e 72 minori di varia nazionalita’. Dodici sono le donne in gravidanza di cui tre all’ottavo mese”. Lo afferma Giovanni Nucera, capogruppo de “La Sinistra”, a parere del quale e “di fronte a tutto cio’, nessuno di noi puo’ sentirsi con la coscienza a posto e il dramma che vivono migliaia di persone, donne, uomini, bambini, che ogni giorno attraversano il mare per cercare una nuova vita e spesso la perdono in questa ricerca, non puo’ lasciarci indifferenti. Le parole dette da Papa Francesco pesano sulle nostre coscienze come macigni. In una calda mattinata di fine maggio, la nave militare ‘Vega’, con a bordo 629 migranti e 45 corpi recuperati in mare, e’ arrivata nel porto di Reggio Calabria- aggiunge ancora il capogruppo-. Girare in quelle tende dove vengono accolti i ‘fortunati’ che sono riusciti a farcela e’ qualcosa di profondamente doloroso. Ma ancora piu’ assurdo e’ che, a poche centinaia di metri, nella bella Via marina reggina, tutto si svolga come una normale domenica di inizio estate. E allora balzano ai nostri occhi e alla nostra coscienza le contraddizioni dell’oggi e come spesso sentiamo questi problemi lontano da noi, divenendo insensibili e assuefatti al dolore degli altri. Diamo per scontato che a noi questo non potra’ mai succedere, ne’ ai nostri figli. Che questo dramma non ci tocca e mai ci potra’ toccare. Eppure solo meno di un secolo fa i nostri bisnonni approdavano in America trattati come noi adesso trattiamo i migranti ed il nostro popolo emigrava in tutto il mondo per cercare una nuova vita. Proprio quegli stessi uomini e quelle stesse donne, i cui discendenti adesso sono la classe dirigente di quei Paesi”. Per Giovanni Nucera “anche questo ci deve fare pensare e ci deve spingere ad essere piu’ umani nel comprendere questo dramma a sentire questa umanita’, nostri fratelli e nostre sorelle, molto vicini a noi, perche’ anche noi siamo stati vittime delle disuguaglianze. Questa umanita’ ci appartiene e va tutelata e rispettata. Ma non tutto era indifferenza, perche’ era bello vedere tanti ragazzi che aiutavano, tanti volontari uomini e donne che erano la’ pronti a dare il loro contributo con i loro sorrisi che rincuoravano. A tutti loro va il mio ringraziamento, e a noi politici il compito di fare il nostro dovere e di portare il nostro contributo”.