Migranti: Coisp, il Cara di Sant’Anna e’ una polveriera

Centro-immigrati-Sant'Anna-di-Isola-Capo-RizzutoCrotone – “Il Cara di Sant’Anna e’ una polveriera pronta ad esplodere, e comunque, anche senza aspettare il piu’ eclatante dei drammi, e’ un vero e proprio ‘generatore’ di pericoli, abusi, violazioni dei diritti di tutti, dagli immigrati a tutti gli altri che vi operano in condizioni assoluta disumanita’, a cominciare dagli Operatori delle Forze dell’Ordine la cui incolumita’ e’ seriamente a rischio. Il Centro e’ letteralmente fatiscente, e’ sguarnito di ogni seria misura atta a garantire la sicurezza di tutti, ha delle caratteristiche pericolosamente rassomiglianti a un gulag, tranne per il fatto che molti degli ospiti lo abbandonano senza che si riesca ad evitarlo e senza essere passati prima per alcun controllo, andando ad unirsi all’esercito di ‘fantasmi’ che si aggira per l’Italia senza che abbiamo idea del perche’ siano giunti qui, del dove vogliano andare, del cosa vogliano fare. E’ indispensabile mettere mano seriamente a questa struttura vergognosa oppure chiuderla senza indugi”. Con queste parole Giuseppe Brugnano, segretario generale regionale del Coisp Calabria, lancia la nuova denuncia del sindacato indipendente di polizia a proposito della critica situazione umana e lavorativa che si vive presso il Cara che si trova in localita’ Sant’Anna, a Isola Capo Rizzuto, il piu’ grande Centro per immigrati d’Europa. “Raccogliamo quotidianamente – spiega Brugnano – denunce inquietanti da parte dei colleghi comandati presso il Cara, costretti ad assistere e a subire situazioni indegne di un paese che voglia dirsi civile. Ispettori capo che svolgono servizio di ordine e sicurezza pubblica ventiquattr’ore su ventiquattro, e che devono gestire un’aliquota di militari del 7.mo Reggimento Trasmissioni ed altro personale aggregato di volta in volta dal Reparto Mobile di Reggio Calabria, o altro della Finanza o dei Carabinieri, ma che e’ sempre in numero drammaticamente esiguo, tanto che in caso di proteste di qualsiasi genere i colleghi sono costantemente sottoposti al rischio di soccombere. E gli ispettori, oltre tutto, gestiscono l’Ordine Pubblico tra centinaia e centinaia di stranieri, di varie etnie e quindi con tutte le problematiche del caso, senza essere ufficiali di pubblica sicurezza. Solo in due quadranti, infatti, ci sono i sostituti commissari aggregati (fascia 08-20) che si alternano. Per il resto – seconso il Coisp – la responsabilita’ di quello che succede nel campo, sotto il profilo dell’ordine pubblico, e’ loro. Solo loro. Nonostante non siano ufficiali di pubblica sicurezza. La vergogna della situazione che esiste al Cara e’ emersa con prepotenza in occasione dell’ultimo sbarco presso il porto di Crotone, dove sono arrivati moltissimi clandestini, 300 dei quali portati a Sant’Anna”.