Salute: Fnomceo, basta a un Italia a due velocita’

assemblea-FnomceoRoma – Eliminare le diseguaglianze di Salute, create da una non equa distribuzione delle risorse che – penalizzando in particolar modo le Regioni del Sud – ha portato ad avere 21 Sistemi Sanitari diversi. E’ questo l’obiettivo di un ordine del giorno, approvato a maggioranza dal Consiglio Nazionale della Fnomceo, riunito in queste ore a Roma, che ha dato mandato al Presidente e al Comitato Centrale di “sollecitare il Governo e le Regioni a rivedere i criteri e i meccanismi di distribuzione delle risorse sull’intero territorio nazionale per garantire il diritto alla Salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione”. “Al Sud purtroppo si muore di piu’ e si vive meno in salute – spiega Filippo Anelli, promotore, insieme a molti Presidenti degli Ordini meridionali, dell’Ordine del giorno -. E a dirlo non siamo solo noi, ma i rapporti dell’Istat, del Censis, gli studi Eurocare, la stessa Corte dei Conti. Questo deriva da una serie di carenze strutturali e organizzative che hanno portato a una caduta drammatica delle condizioni della nostra Sanita’”. Due le richieste e gli auspici del Consiglio Nazionale: “un aumento del finanziamento del SSN adeguato e coerente con le sue finalita’ istitutive e una sua equa ripartizione in Sanita’”. In che modo? “Attraverso una revisione dei criteri di attribuzione delle risorse, in nome e in coerenza con l’articolo 3 della Costituzione italiana, secondo cui e’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano l’eguaglianza dei cittadini”. E questo, secondo il Consiglio Nazionale, non puo’ che avvenire con una ridefinizione dei parametri di attribuzione del fondo sanitario, che tenga in considerazione “fattori socio-economici come la poverta’ e la scarsa consapevolezza culturale o le condizioni ambientali”. “Gli attuali criteri di ripartizione del fondo – conclude Anelli – devono essere rivisti per consentire una standardizzazione del sistema, superando il divario che separa le Regioni del Sud dal resto d’Italia”.