Roma – “Lavoro e impresa devono fronteggiare insieme la vergognosa piaga del caporalato. La sfida e’ comune, configura una battaglia che riguarda sia le tutele dei lavoratori, sia le legittime ambizioni di aziende agricole che rispettano leggi e contratti, che sono la stragrande maggioranza nel nostro Paese, e che subiscono quotidianamente la concorrenza sleale delle cattive realta’ che reclutano aguzzini, praticano abusi, mortificano i diritti dei lavoratori”. Lo ha detto Luigi Sbarra, Segretario Generale della Fai Cisl, intervenendo questa mattina al convegno “Impresa e Lavoro in Agricoltura”, organizzato a Roma da Confagricoltura. “Il caporalato e lo sfruttamento in agricoltura si combattono con modelli partecipativi – ha aggiunto il leader della Fai Cisl – , valorizzando la contrattazione di secondo livello e la bilateralita’ provinciale, leve formidabili per governare il mercato del lavoro e l’incontro tra domanda e offerta sui territori”. Istituzioni, impresa e sindacato devono quindi “marciare insieme, ognuno secondo le proprie responsabilita’, nella direzione di un Patto per il riscatto del lavoro e della produttivita’, che punti ad incrementare le tutele e a rilanciare innovazione e competitivita’ in agricoltura. Da una parte – ha sottolineato ancora il sindacalista – occorre aggiornare e rafforzare strumenti legislativi che diano efficacia all’azione di controllo e repressione degli abusi; dall’altra bisogna valorizzare il contributo delle parti sociali sui territori, attivando anche i terminali provinciali della Rete del lavoro agricolo e della Cabina di regia. Lo abbiamo detto nella grande manifestazione sindacale unitaria di Bari e lo ripeteremo a Roma nel sit-in di martedi’: il primo passo da compiere e’ l’approvazione del ddl 2217, che inasprisce le norme penali e rafforza gli strumenti partecipati introdotti dal decreto Campolibero nel 2014. Chiediamo inoltre un passo indietro da parte del Governo sull’odiosa misura che eleva a 7 mila euro la retribuzione consentita dalla singola impresa mediante voucher, che smantella del tutto il rapporto di lavoro a tempo determinato. La definizione di nuove regole sui buoni lavoro va affidata alla contrattazione e orientata su modelli capaci di rispondere alle specificita’ di un settore che vive di stagionalita’”, ha concluso Sbarra.