‘Ndrangheta: beni per 21 mln sequestrati da Gdf nel Crotonese

crotone-gdf-28Crotone – Beni per circa 21 milioni di euro sono stati sequestrati, ai fini ella confisca, dalla Guardia di Finanza di Crotone. Il patrimonio fa capo a Francesco Anselmo Cavarretta, ritenuto “espressione economica” della cosca Arena di Isola Capo Rizzuto (Kr), con particolare riferimento al percepimento di contributi pubblici. Il sequestro e’ stato disposto dalla Dda di Catanzaro.

Secondo gli inquirenti, il destinatario del provvedimento, nel corso degli anni, “si e’ inserito nell’economia legale, favorito da soggetti compiacenti, alcuni dei quali intranei alla criminalita’ organizzata, utilizzando ingenti liquidita’ finanziarie, frutto di proventi illeciti derivanti da contributi statali, europei e rimborsi Iva, erogati a imprese commerciali, ad egli stesso direttamente o indirettamente riconducibili, per circa 25 milioni di euro”. Il provvedimento ha portato al sequestro, da parte delle Fiamme Gialle, di partecipazioni in 13 societa’ di capitali ubicate in Calabria, Lombardia e Toscana, operanti nel campo dell’attivita’ nautica/cantieristica, immobiliare ed alberghiera; un complesso turistico-ricettivo a Isola di Capo Rizzuto, con annessa azienda agricola, estesa su sei ettari e 2 opifici; tre immobili residenziali a Crotone, Isola di Capo Rizzuto e Cotronei (Kr); un terreno edificabile di circa 43.000 metri quadri, ubicato in localita’ Le Castella di Isola di Capo Rizzuto, antistante al porticciolo turistico.
Fra i beni sequestrati anche due autovetture e un quad; 4 assicurazioni sulla vita per un valore di oltre 1 milione di euro; un esercizio commerciale (bar) ia Isola di Capo Rizzuto. “Il Tribunale di Crotone, nel decretare – spiega la Guardia di Finanza – il sequestro dei predetti beni il cui valore complessivo e’ stimato per circa 21 milioni di euro, ha fissato la discussione sul merito della proposta all’udienza del 22 settembre 2016 per il prosieguo, ai fini delle autonome valutazioni delle autorita’ competenti, circa la confisca, quale epilogo finale dell’illecito arricchimento”.

 

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