Crollo a Catania, morta donna e gravissima bimba

crollo-cataniaCatania – Una donna di 85 anni e’ morta e altre quattro persone sono rimaste ferite, tra cui una bimba di 10 mesi che e’ in condizioni gravissime: e’ questo il drammatico bilancio del crollo di un edificio di tre piani nel centro di Catania. La fortissima deflagrazione e’ avvenuta intorno alle 2,30 di notte ed e’ dovuta allo scoppio di una bombola di gas.
La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta per disastro colposo e il procuratore Carmelo Zuccaro ha disposto il sequestro dell’immobile affidando le indagini alla Polizia di Stato. Il ferito piu’ grave e’ una bimba con padre marocchino e madre italiana, estratta dalle macerie dai Vigili del fuoco e ricoverata in coma farmacologico con la prognosi riservata per una frattura e diversi traumi cranici. La bimba si trovava con la mamma, illesa, al terzo piano: dopo lo scoppio e’ stata salvata dagli agenti di una volante che l’hanno portata in ospedale ancora prima che arrivasse l’ambulanza.
I vicini hanno raccontato di aver sentito odore di gas e rumore di lavori domestici provenire dall’appartamento di un sessantenne, poi rimasto ustionato perche’ si trovava vicino al punto dell’esplosione. A salvarlo dal crollo e’ stato un frigorifero che lo ha protetto dai detriti, secondo quanto riferito dai Vigili del fuoco che sono arrivati a lui scavando un cunicolo.
Gli altri due feriti, non gravi, sono nell’ospedale di Lentini, nel siracusano. La donna morta nel crollo si chiamava Agata Strano, era separata e viveva da sola al primo piano dell’abitazione: e’ stata trovata ancora a letto sotto le coperte, probabilmente non si e’ accorta di nulla perche’ e’ stata colta nel sonno. Salva per miracolo un’altra donna che abitava al secondo piano e che non si trovava in casa perche’ si era fermata a dormire a dal figlio. L’esplosione ha coinvolto anche anche due palazzine attigue che sono state fatte subito evacuare perche’ ritenute danneggiate: del palazzo in cui abitavano sei famiglie e’ rimasto poco, e’ letteralmente ‘aperto’ con la facciata, i solai, i pavimenti e le pareti distrutte e diventate un cumulo altissimo di macerie. Per tutta la notte i vigili del fuoco hanno scavato a mano.