Migranti: Oliverio, Riace simbolo accoglienza valore praticabile

oliverio-riaceCatanzaro – Il Presidente della Regione, Mario Oliverio, accompagnato dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo e dal Dirigente Generale del Dipartimento “Programmazione nazionale e comunitaria” Paolo Pratico’, dal dirigente del settore “Piani Lavoro e Sviluppo, Politiche Territoriali, Emersione” Cosimo Cuomo, e dal Direttore Generale del Dipartimento Turismo, Beni Culturali, Istruzione e Cultura, Tommaso Loiero, nel primo pomeriggio di oggi e’ ritornato a Riace per riconfermare l’amicizia, il sostegno e l’attenzione concreta del governo regionale al sindaco Mimmo Lucano e all’intera amministrazione comunale che in questi anni sono stati capaci di guidare un processo che ha fatto di questo piccolo comune un modello di civilta’, un simbolo di accoglienza ed integrazione ed a cui il mondo intero guarda con grande speranza e ammirazione. Oliverio, dopo aver ricevuto il sindaco Lucano nel suo ufficio di presidenza, al decimo piano della cittadella regionale, ancor prima che egli venisse indicato dalla rivista internazionale “Fortune” tra le cinquanta personalita’ piu’ influenti del mondo, si era recato a Riace altre due volte: la prima per festeggiare il Primo Maggio insieme a tutta la comunita’ residente e, la seconda, per partecipare ad una seduta pubblica e aperta del Consiglio comunale e per chiedere al primo cittadino del “paese dell’accoglienza” di ritirare le dimissioni annunciate a seguito di alcuni attacchi subiti in rete in forma anonima tendenti, a suo giudizio, a screditare la sua azione sull’accoglienza dei migranti. Dimissioni che, per fortuna, furono poi ritirate, anche a seguito del voto unanime di un Consiglio comunale che oliverio-riace1registro’ la massiccia partecipazione di personalita’ e cittadini provenienti da tutta la Calabria che, con la loro presenza e partecipazione, vollero concretamente esprimere solidarieta’ e vicinanza al “sindaco dell’accoglienza”.
Al termine di un sopralluogo compiuto insieme al primo cittadino e agli amministratori comunali per le vie del piccolo borgo, il Governatore della Calabria ha, poi, voluto incontrare i cittadini nella sala consiliare del piccolo comune in provincia di Reggio Calabria per riconfermare loro la sua amicizia e il suo impegno personale e il sostegno concreto della Giunta regionale.
“Sono ritornato con piacere a Riace – ha detto Oliverio – che rappresenta il simbolo di una Regione come la Calabria, che ha fatto e vuole continuare a fare dell’accoglienza un valore praticabile. Noi vogliamo sostenere questo modello con tutti gli strumenti e le risorse che abbiamo e che possiamo mettere in campo. Mimmo ha dedicato tutto se stesso a questa causa per la quale ha rinunciato anche ai suoi affetti. Oggi ci ha raccontato di una serie di problemi e traversie che stanno cercando di frapporsi rispetto a questa esperienza che, per quanto ci riguarda, non potra’ mai essere offuscata da nulla e da nessuno, perche’ e’ diventata un simbolo di accoglienza e integrazione a livello nazionale ed internazionale. Essa oliverio-riace2rappresenta una luce che non puo’ essere spenta o adombrata, perche’ uomini e donne provenienti da paesi diversi, dove c’e’ fame, sofferenza e guerra, hanno trovato qui’ la loro possibilita’ di vivere con dignita’ e di sentirsi utili, integrandosi anche nelle criticita’. C’e’ una campagna che tende a demolire questo modello, ma noi non possiamo rassegnarci e subirla. Capisco la sofferenza e la solitudine che il sindaco Lucano vive proprio nel momento di massima valorizzazione di questa esperienza a livello europeo ed internazionale. So – ha siegato – che quando si diventa simboli ed esempi a livello mondiale possono scattare meccanismi di messa in ombra di questa realta’ da parte di forze, culture ed interessi che non vogliono l’affermazione dei valori che qui sono praticati e vissuti. Per quanto mi riguarda saro’ sempre a sostegno e vicino a Riace, come uomo e come presidente della Regione, perche’ questa luce possa espandersi sempre piu’ in Italia, in Europa e nel mondo”.