Trasporti: Guccione, revocare delibera Regione che taglia servizi

carlo-guccione600x450Catanzaro – “Giorni fa avevo chiesto pubblicamente la revoca della delibera n. 187 del 21 aprile 2017 sulla “Determinazione del livello dei servizi minimi nell’ambito del Tpl (Trasporto pubbico locale, ndr). Una delibera che lascia a piedi i calabresi tagliando milioni di chilometri, isolando i territori, in particolare quelli in cui abitano i cittadini delle aree interne della nostra regione”. E’ quanto afferma Carlo Guccione, consigliere regionale del Partito Democratico. “E proprio ieri – sottolinea Guccione – ho appreso che la giunta regionale ha accolto la mia richiesta di revoca della delibera sui livelli minimi del Trasporto pubblico locale. Una notizia che ho appreso durante un incontro organizzato dal Comune di Cerchiara e al quale ho partecipato insieme al sindaco di Cerchiara, al Vescovo di Cassano, all’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo e al consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea. Lo stesso assessore regionale Rizzo – rispetto al mio intervento sul Tpl – ha manifestato pubblicamente l’intenzione della Regione di procedere alla revoca della delibera. Si pone fine cosi’ – sostiene Guccione – a un tentativo maldestro di non garantire i servizi minimi non solo in materia sanitaria ma anche per quanto riguarda il trasporto pubblico locale. Non si puo’ criticare il commissario per l’attuazione del Piano di rientro quando taglia i servizi sanitari e poi comportarsi allo stesso modo nel settore della mobilita’, con tagli che mettono in discussione un diritto costituzionale. Deve essere riconosciuto e tutelato il diritto inviolabile alla mobilita’ per tutti i cittadini. Adesso e’ il momento – precisa Guccione – di avanzare un percorso di coinvolgimento di tutti gli operatori del settore dei trasporti per mettere in campo una scelta politica precisa che eviti gli sprechi affinche’ si trovino le risorse necessarie per rilanciare il Tpl nella nostra regione. Il Trasporto pubblico locale non e’ da intendere soltanto come un diritto alla mobilita’ ma anche come motore dello sviluppo economico dei nostri territori. Avevo accolto con favore la legge n. 35 del 2015 sulla riforma del Trasporto pubblico locale. Una riforma di sistema dopo 20 anni di immobilismo. Eppure, a distanza di due anni, quegli adempimenti previsti dall’articolo 13 e che impongono un cronoprogramma preciso, sono stati fino ad oggi disattesi, rischiando – conclude – di vanificare il processo di riforme previsto dalla stessa legge”.