‘Ndrangheta: Minniti, non possono esistere zone franche

Reggio Calabria  – “Nel nome di Dio non ci puo’ essere violenza”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, che oggi ha concluso un incontro sul tema “Madonna di Polsi, la simbologia del Santuario tra sacro e legalita’” organizzato dal prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari. Nel santuario aspromontano, come emerso da molteplici inchieste giudiziarie, piu’ volte si sono tenuti summit di boss della ‘ndrangheta, in concomitanza con la festa dei primi di settembre.
“Qui – ha aggiunto Minniti – siamo nel santuario della Madonna di Polsi. E’ possibile che qualcuno chiami un santuario la chiesa della ‘ndrangheta? E’ una contraddizione in termini. Questo – ha ricordato il ministro dell’Interno parlando dell’Aspromonte – era il cuore della civita’ calabrese. Poi della montagna a un certo punto si e’ impossessata la ‘ndrangheta, che ne ha fatto il luogo della inviolabilita’ e della inaccessibilita’. Quando si arresta un grande latitante, non e’ soltanto un colpo che viene dato a una cosca mafiosa importante, ma e’ un segno fondamentale, che ha a che fare con un principio assoluto, che e’ quello della sovranita’ dello Stato. In una democrazia non ci sono zone franche, non ci sono nella citta’ e non ci sono nella montagna. Ed e’ per questo che la questione di come costruire infrastrutture limpide ed immediate costituisce un punto fondamentale, perche’ l’Aspromonte e’ uno dei posti piu’ belli del mondo. L’obiettivo che dobbiamo darci – ha aggiunto – e’ che sia un luogo in cui non ci sia piu’ alcun livello di inaccessibilita’. I posti belli sono veramente belli perche’ sono accessibili e vissuti”. Minniti, quindi, ha richiamato l’alleanza tra Stato, regioni e popolazioni, per “stabilire insieme – ha detto – che non ci possono essere luoghi in cui una democrazia non entra”.

 

‘Ndrangheta: Minniti, “e’ come il diavolo, ma la sconfiggeremo”
“La ‘ndrangheta e’ come il diavolo, offre al politico, offre all’imprenditore la possibilita’ di scalare facilmente il potere, ma nel momento in cui ti da’ il potere, il meccanismo si rovescia: non sei tu che comandi nulla ma e’ la ‘ndrangheta che comanda te”. Lo ha detto, parlando nel santuario di Polsi, in Aspromonte, il ministro dell’Interno, Marco Minniti, citando “Faust”, l’opera di Goethe in cui il protagonista stringe un patto con il demonio che poi gli chiedera’ di affidargli l’anima. “Il problema dei problemi – ha detto il ministro – e’ comprendere che a un certo punto c’e’ qualcuno che ti prende l’anima e quando ti ha preso l’anima, ti ha preso la parte piu’ importante di te stesso”.
Con la ‘ndrangheta, ha detto Minniti, “non si puo’ convivere, non si puo’ trovare un modo per aggiustarsi. Con la ‘ndrangheta si puo’ combattere e la si puo’ sconfiggere”. Minniti, il quale si e’ detto convinto della vittoria dello Stato sulla ‘ndrangheta, ha citato la celebre frase di Giovanni Falcone secondo il quale, come tutti i fenomeni umani, anche la mafia ha avuto un inizio e avra’ una fine.