Morti sospette alla Marlane: sequestrato stabilimento in Calabria

Cosenza – Lo stabilimento Marlane di Praia a Mare (Cs), realizzato negli anni Settanta dal gruppo Marzotto e chiuso dal 2004, e’ stato sequestrato stamane dai carabinieri del Noe di Catanzaro nell’ambito di un nuovo filone d’inchiesta della Procura della Repubblica di Paola (Cs) sulla morte di alcuni operai. Nei giorni scorsi si era chiuso in appello, a Catanzaro, con 12 assoluzioni, il processo relativo ad altri casi di morti sospette dovute, secondo gli inquirenti, al contatto delle vittime con le sostanze trattate nella fabbrica. La nuova inchiesta della Procura di Paola, guidata dal procuratore Pierpaolo Bruni, riguarda 30 casi di morte e 12 casi di malattia antecedenti a quelli per i quali e’ stata emessa la sentenza. La nuova inchiesta e’ curata dal Pm Teresa Valeria Grieco e vede indagate 7 persone, tra ex amministratori locali e responsabili dello stabilimento. La Procura intende verificare la presenza di fattori di rischio per la salute dei dipendenti all’interno della fabbrica e nell’area circostante. Per qesto, nei prossimi giorni, saranno effettuati gli esami del caso.

 

Fra gli indagati figurano l’ex sindaco di Praia a Mare, Carlo Lomonaco, responsabile dello stabilimento dal 2002 al 2003; l’ex amministratore delegato del gruppo Marzotto, Silvano Storer, in servizio dal 1997 al 2001; il responsabile dello stabilimento dal 1996 al 2001, Vincenzo Benincasa; il responsabile del reparto tintoria nel periodo compreso tra il 1989 e il 2003, Salvatore Cristallino; l’amministratore delegato e vice presidente della Marzotto Spa dal 2001 al 2004, Ernesto Antonio Favrin; il responsabile dello stabilimento tra il 2003 e il l 2004, Attilio Rausse; il responsabile del reparto finissaggio dal 1986 al 2004, Ivo Comegna.
La procura intende verificare l’eventuale legame tra i tumori che hanno interessato gli ex dipendenti dell’azienda e i sistemi di protezione e tutela adottati nello stabilimento.

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