Turismo: solo un israeliano su 100 conosce sinagoga Bova Marina

Reggio Calabria  –  In Israele pochissimi cittadini sanno che in Calabria, a 40 minuti da Reggio Calabria, esiste a Bova Marina una tra le piu’ belle e storiche sinagoghe del Mediterraneo, risalente al IV secolo, uno dei rari esempi riconducibili al periodo romano i cui resti siano stati rinvenuti in Italia. Lo rivela un sondaggio dell’agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co. svolto tra 857 turisti israeliani che hanno visitato il nostro Paese quest’estate. Ogni anno il turismo israeliano movimenta in Italia circa 200mila visitatori, ma solo uno su cento, secondo l’indagine, dice di aver sentito parlare della sinagoga di Bova Marina. Un 70% si dichiara dispiaciuto di non poter visitare quel monumento. Quasi il 90% e’ invece certo che nessuna guida turistica abbia mai segnalato questa meta a differenza di quanto accade in altre regioni.
Scontate le destinazioni piu’ amate dai turisti israeliani: il ghetto di Venezia, il piu’ antico del mondo; il tempio ebraico di Casale Monferrato, fulgido esempio di architettura barocca; il ghetto di Roma, tra i piu’ storici e importanti in assoluto; la sinagoga e il museo ebraico di Firenze, punto tra i piu’ caratteristici del capoluogo toscano; si rimane in Toscana con il luogo di culto di Pisa, punto di riferimento per le comunita’ ebraiche vicine di Lucca e Viareggio.

 

Spostandosi a Sud, fra le mete piu’ ammirate vi sono la sinagoga di Napoli, completamente integra e situata nel quartiere Chiaia, istituita nel 1864 grazie all’impegno di Adolph Carl von Rotschild, erede della famosa dinastia dei bancari ebrei tedeschi; la Scola Nova di Trani, diventata chiesa ma poi riconvertita a sede di preghiera per gli ebrei nel 2005; sempre a Trani c’era anche la Sinagoga Grande, risalente al XIII secolo e che oggi ospita la sezione ebraica del Museo diocesano dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie; infine Siracusa, citta’ simbolo della storia millenaria della comunita’ ebraica siciliana, il cui edificio consacrato e’ ancora aperto al pubblico. I turisti isareliani peraltro rivelano di non conoscere Bova ma neanche l’origine ebraica di Reggio Calabria (fondata, secondo la tradizione, da Aschenez, personaggio biblico pronipote del mitico Noe’, ricordato anche da una delle vie principali della citta’). Ma ignorano anche la presenza di giudecche come quella di Nicotera, tornata da poco al suo antico splendore grazie a un ottimo lavoro di ristrutturazione, e dei tantissimi riferimenti alla cultura ebraica diffusi in Calabria, come la dizione di “Cafarnone”, per indicare un quartiere del centro storico, il cui nome deriva da Cafarnao, a Cosenza; Monte Giudeo e Casale Giudeo nei dintorni di Carpanzano, nel cosentino; le contrade Judio Soprano o Sottano ed Acqua Judia tra Scigliano, Rogliano e Carpanzano, sempre in provincia di Cosenza; o ancora Timpa dei Giudei nel crotonese, la contrada Giudecca a Tiriolo nel Catanzarese, la Giudea a Isola Capo Rizzuto, la contrada Iudica a Caulonia (RC) o il Fosso Scannagiudei a Caccuri, in provincia di Crotone.