‘Ndrangheta: don Stamile; indagini continuano,ancora solidarieta’

Cosenza – “Non voglio fare dichiarazioni, per il momento, preferisco mantenere questa linea”. Lo ha detto  Don Ennio Stamile, referente di Libera in Calabria. Sul frone investigativo, i carabinieri della Compagnia di Paola stanno indagando sull’attivita’ del sacerdote ed in particolare sulle sue piu’ recenti dichiarazioni che possono aver scatenato la reazione di qualcuno, considerato che il religioso ha sempre denunciato pubblicamente tutto quello che  non va nella sua zona, invitando la popolazione a collaborare con le forze dell’ordine. Non sarebbero, pero’, al momento, emersi particolari utili alle indagini. Don Ennio vive a Cetraro, il regno della potente cosca di ‘ndrangheta dei Muto. Sabato scorso, mentre era a cena con un gruppo di scout, allo specchietto della sua auto e’ stato appeso un sacchetto con dentro un capretto morto. Ma in passato ha subito gia’ il danneggiamento della sua auto e qualcuno gli aveva fatto anche trovare una testa di maiale mozzata, con in bocca uno straccio, davanti alla porta di casa. Intanto continuano a pervenire al sacerdote le attestazioni di solidarieta’ del mondo politico.

 

“La grave intimidazione contro Don Ennio Stamile, coordinatore regionale di Libera Calabria, ci porta un’altra volta a dover denunciare l’isolamento e l’abbandono in cui purtroppo tante realta’ si trovano ad operare nel contrasto alla criminalita’ organizzata. La politica istituzionale deve far sentire di piu’ la propria voce nella battaglia contro la ‘ndrangheta e deve essere vicina alle personalita’ e alle esperienze che quotidianamente operano sui territori” la deputata calabrese di Sinistra Italiana ed esponente di Liberi e Uguali Celeste Costantino, componente della commissione Antimafia. Esprime “piena solidarieta’” a don Ennio Stamile “per il grave e inquietante atto intimidatorio subito che scuote le coscienze di tutti i cittadini perbene e ribadisce ancora una volta la centralita’, in Calabria, delle questioni sicurezza e legalita’” Maria Grazia Lagana’ Fortguno, gia’ deputata del Partito democratico, che aggiunge: “Quanto accaduto a Cetraro mette in evidenza drammaticamente uno scenario non piu’ tollerabile, che condiziona attraverso la violenza e la sopraffazione mafiosa la vita e l’ordine sociale e democratico di intere comunita’. L’opera instancabile condotta da don Ennio Stamile – prosegue Lagana’ Fortugno – sui fronti educativo, formativo, sociale e civile rappresenta la migliore arma contro la ‘ndrangheta che proprio dal silenzio e dal disimpegno trae la propria forza. Per questo motivo, ne sono certa – conclude l’ex parlamentare – la Calabria onesta continuera’ a porsi, con rinnovata determinazione, al fianco di don Ennio e dell’associazione “Libera” per proseguire senza timore lungo il percorso di riscatto sociale, culturale e civile che questa regione non puo’ vedere interrotto”

 

Anche le Caritas diocesane della Calabria esprimono solidarieta’ a don Ennio Stamile, tramite il loro delegato regionale, Padre Valerio Di Trapani.
“Intimidire chi fa un lavoro prezioso – ha detto padre Di Trapani – silenzioso e importante, intimidire chi si impegna, intimidire chi con la sua opera di evangelizzazione quotidianamente contrasta l’agire mafioso, e’ un atto vile e ignobile, che smuove le nostre coscienze e ci sprona a proseguire con tenacia il nostro cammino. Il convegno regionale Caritas, dove anche don Ennio e’ stato relatore, si intitolava “Non a parole ma con i Fatti”, e’ questo – ha aggiunto – quello che anche noi quotidianamente proviamo a fare in tutte le Diocesi, e’ questo l’unico modo per fermare la mentalita’ mafiosa, per stare vicino e dar forza a chi si impegna cosi tanto Un impegno che la Caritas sta portando avanti – ha ricordato – e’ il progetto “Costruire Speranza”, un’esperienza che punta alla scoperta del territorio, l’utilizzo di buone prassi, al riuso di beni sequestrati alla criminalita’ trasformandoli in luoghi vivi ed accoglienti, utilizzo di Opere Segno come impegno tangibile di unione e contrasto all’agire mafioso”. A don Stamile anche la solidarieta’ di Legacoop Calabria.
“Legacoop Calabria con il Presidente Nazionale Mauro Lusetti e la Presidenza Nazionale di Legacoop – si legge in una nota – sono vicine a Don Ennio Stamile e condannano il vile gesto intimidatorio compiuto nei suoi confronti. Il lavoro paziente e tenace di don Ennio sta contribuendo fortemente a costruire una rinnovata sensibilita’ civica, ed un cambiamento nelle coscienze che guardano alla legalita’ come unica via di riscatto per la Calabria. Siamo a fianco a don Ennio e a Libera – si legge ancora nella nota – nel portare avanti l’impegno per l’affermazione della legalita’ e andremo avanti insieme su questa strada con tutte le forze positive che si adoperano per questo fine”. Solidarieta’ viene espressa dalla della Cislcon una d ichiarazione congiunta del segretario regionale, Paolo Tramonti, e del segretario di Cosenza, Tonino Russo. Piena solidarieta’ viene espressa dalla Cisl calabria “Avvenimenti di questo genere – affermano Tramonti e Russo – sono ancora piu’ inaccettabili perche’ mirati a colpire chi, come don Ennio Stamile, e’ quotidianamente impegnato nel sociale a difesa della parte piu’ debole della popolazione. Per questi motivi e’ importante intensificare le attivita’ di contrasto verso episodi di illegalita’ e criminalita’ che vanno a penalizzare l’intera comunita’ calabrese”.

 

Anche il Centro Sportivo Italiano (Csi) della Calabria esprime la propria incondizionata vicinanza e solidarietà a don Ennio Stamile, referente regionale dell’associazione Libera.

“Vivere responsabilmente è il primo tassello per contrastare la subcultura mafiosa – afferma Giorgio Porro, presidente regionale del Csi Calabria – e in questo don Ennio Stamile è un esempio positivo per il nostro territorio calabrese. L’azione di Libera, infatti, è cristallina, soprattutto agli occhi dei giovani, ed è da stimolo per la comunità degli onesti”. “A don Ennio non chiediamo soltanto di andare avanti – sottolinea Porro – ma di farlo con il sorriso di sempre: al suo fianco c’è una Calabria, fatta di associazioni e movimenti come il Csi, che sta reagendo alle angherie della ‘ndrangheta con determinazione”.

Alle parole di Porro e del consiglio regionale del Csi si unisce anche la solidarietà del Consigliere Nazionale del Centro Sportivo Italiano, Paolo Cicciù, da pochi mesi scelto da don Stamile come referente dell’area Sport di Libera per la provincia di Reggio Calabria.