Kabul: attacco talebano a hotel, morti 14 stranieri

Kabul – L’attacco talebano sferrato sabato contro l’hotel Intercontinental a Kabul ha fatto almeno 18 morti, tra cui 14 stranieri. E’ il bilancio fornito dal portavoce del ministero dell’Interno afghano, Najib Danish, senza precisare la nazionalita’ delle vittime. Tra queste, ci sono 11 dipendenti della Kam Air, compagnia aerea privata locale, che nell’hotel di lusso nella zona ovest della capitale dell’Afghanistan al momento dell’assalto aveva oltre una quarantina di membri dello staff, tra cui alcuni stranieri. Da Kiev, il portavoce del ministero degli Esteri, Vasyl Kyrylych, ha fatto sapere che c’e’ almeno una vittima ucraina. In dieci sono rimasti feriti, tra cui sei membri delle forze di sicurezza afghane, e oltre 150 persone sono state portate in salvo, tra cui 41 stranieri.
Il portavoce dei talebani, Zabiullah Mujahid, ha rivendicato l’attacco, riferendo che e’ stato portato a termine da 5 miliziani, che “hanno ucciso decine di invasori stranieri e di loro burattini”. Il ministero dell’Interno afghano ha accusato la rete Haqqani, affiliata ai talebani, gia’ responsabile nel 2011 di un precedente assalto allo stesso hotel nel quale morirono 21 persone. Secondo il racconto dei testimoni, gli aggressori sono penetrati attraverso la cucina, entrando dal lato nord, alle nove di sera ora locale, le 17 in Italia. Una volta dentro l’edificio, gli uomini hanno aperto il fuoco sulla gente che mangiava al ristorante prima di fare irruzione nelle camere e prendere ostaggi. Le forze di sicurezza sono intervenute velocemente e hanno ingaggiato una dura battaglia con il commando armato che ha opposto una dura resistenza, durata per oltre 12 ore, prima che fosse possibile riprendere il controllo dell’intera struttura.

 

La sicurezza dell’albergo, considerato un obiettivo proprio perche’ molto utilizzato da stranieri e dignitari in visita nella capitale afghana, era stata affidata solo tre settimane fa a una societa’ privata. Il portavoce del ministero dell’Interno ha fatto sapere che ci sara’ un’inchiesta su come abbiano fatto gli aggressori a entrare nell’edificio, dalle prime indagini sembrerebbe che uno o piu’ persone dall’interno li abbiano aiutati. Secondo un testimone citato dall’agenzia di stampa Afp, le guardie sono scappate “senza combattere”. “Non hanno attaccato, non hanno fatto niente a loro. Non avevano esperienza”, ha affermato un dipendente 24enne dell’albergo, sotto anonimato, riferendo che gli uomini della sicurezza sono scappati insieme a lui dall’albergo. (AGI) Nell’hotel, che non fa parte della catena internazionale di alberghi Intercontinental, c’erano oltre un centinaio di dirigenti delle telecomunicazioni e 34 rappresentanti provinciali che dovevano partecipare a una conferenza il giorno dopo. Secondo alcuni, era in corso anche una festa di fidanzamento. “Pregate per me, potrei morire”, ha scritto su Facebook un dirigente delle telecomunicazioni afghano, Aziz Tayeb, nascosto dietro una colonna. “Ho visto persone, che un secondo prima si stavano divertendo, urlare e scappare come pazzi, e alcuni di loro cadere a terra, colpiti dai proiettili”, ha raccontato domenica, dopo essere riuscito a mettersi in salvo.
Un altro ospite dell’hotel, Abdul Rahman Naseri, ha riferito di aver visto quattro uomini in uniforme che urlavano in pashtun, “non lasciate vivo nessuno di loro, buono o cattivo. Sparate e uccideteli tutti””. Corso in stanza al secondo piano, Naseri ha aperto la finestra per scappare, ma il ramo dell’albero si e’ spezzato ed e’ caduto, facendosi male alla schiena e rompendosi una gamba. In molti hanno cercato rifugio nelle proprie stanze, chiudendosi dentro, diversi hanno tentato di scappare calandosi dalle finestre usando lenzuola annodate, e alcuni sono saliti sul tetto dove nella notte sono atterrati elicotteri con le forze speciali afghane.

 

Alcuni testimoni hanno raccontato che gli aggressori cercavano stranieri e hanno risparmiato alcuni ospiti perche’ afghani. Un uomo che stava mangiando con il figlio al ristorante dell’Intercontinental al momento dell’irruzione degli uomini armati nella sala ha visto loro uccidere una donna, probabilmente straniera, ed e’ riuscito a urlare “sono afghano” prima di che gli sparassero. “Dove sono gli stranieri” chiedevano urlando, prima di salire nelle stanze a cercarli. “Dalla stanza mi stavo dirigendo alla reception quando l’ascensore si e’ aperto e ho visto due kamikaze. La gente scappava e loro gli sparavano”, ha riferito Mumtaz Ahmad, dipendente provinciale delle telecomunicazioni. Testimoni li hanno visti usare bombe a mano, “si sentivano esplosioni a ripetizione”.
Incendi sono scoppiati al secondo, terzo e quinto piano con la gente ancora intrappolata nelle stanze dell’hotel che temeva di morire intossicata. Anche il sesto piano stamane e’ andato a fuoco e la decisione e’ stata tra “morire bruciato o scappare”, ha raccontato Mohammed Musa, che era nascosto in una stanza ai piani altri mentre sentiva ancora gli spari. Ha tentato di calarsi dalla finestra ma “ero pesante e le mie braccia non abbastanza forti. Sono caduto giu’ e mi sono ferito alla spalla e alla gamba”. Unanime il coro delle condanne, a cominciare dal presidente afghano Ashraf Ghani, che ha ordinato un’indagine, incolpando i Paesi vicini per il sostegno ai miliziani: “Finche’ i gruppi terroristici avranno protezione e rifugi, la regione non trovera’ sicurezza e stabilita’”. Forte condanna e’ arrivata anche dalla missione Onu di assistenza in Afghanistan (Unama) e dall’inviato speciale delle Nazioni Unite, Tadamichi Yamamoto, per il quale “non c’e’ alcuna giustificazione per questo attacco vergognoso”.
Dure le parole anche del ministero degli Esteri pakistano, che ha espresso “profondo dolore e dispiacere per la perdita di preziose vite umane e il ferimento di molte altre in questo brutale attacco terroristico”, trasmettendo “solidarieta’ e supporto al governo e al popolo afghano”. Insieme alla dichiarazione dell’ambasciatore americano in Afghanistan, John R. Bass, e’ arrivata anche quella del comandante delle forze statunitensi nel Paese asiatico, il generale John Nicholson, che ha sottolineato come “i terroristi responsabili di questo attacco codardo sono nemici dell’Afghanistan”, lodando poi l’intervento rapido e coraggioso della Difesa e delle forze di sicurezza afghane.