Calcio: auto assaltata su A/2, 20 gli ultras catanesi arrestati

Lamezia Terme  – Una trasferta segnata da continue violenze, con le prime intemperanze gia’ nei pressi degli imbarcaderi di Messina nei confronti di cittadini di passaggio. Poi la violenza inaudita nei confronti di quattro persone, “intercettate” nei pressi dello svincolo di Pizzo, sull’autostrada A2 del Mediterraneo, e terminate davanti alla stazione centrale di Lamezia Terme (Cz). L’operazione “Tifo selvaggio” della Polizia ha permesso di ricostruire la domenica di follia di un gruppo di ultras del Catania, partiti a bordo di furgoni e auto alla volta di Matera per seguire la partita della loro suadra valida per il campionato di serie C. Venti gli ultras catanesi finiti in manette, mentre per un’altro tifoso, minorenne, procede la procura dei minori. Si tratta di Carmelo Giuseppe Murabito; Salvatore Marco Balistreri; Vincenzo Lombardo; Tommaso Davide Viscuso; Giovanni Antinio D’Agosta; Matteo D’Agosta; Orazio Motta; Benito Pasturi; Angelo Condorelli; Gianluca La Farina; Orazio Angelo Tabuso; Simone Scarcella; Daniele D’Arrigo; Giovanni Manganaro; Damiano Nicolosi; Mirko Gallo; Luca Razza; Rosaria Calarco; Luca Spampinato. I fatti risalgono a domenica scorsa, 29 aprile.
La Polizia ha evidenziato tutti i movimenti del gruppo, grazie alla collaborazione anche della Polizia stradale e delle Digos di Catania ed Enna. A condurre le indagini sono stati il personale del Commissariato di Lamezia Terme e quelli della Digos di Catanzaro. I reati contestati vanno dalla rapina impropria al danneggiamento aggravato, quindi incendio, lesioni aggravate, violenza privata, tentato omicidio, utilizzo di oggetti atti ad offendere in occasione di manifestazioni sportive, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione abusiva di materiale esplodente. Il tentato omicidio e’ stato contestato a Luca Razza, 35 anni, il quale avrebbe tentato di investire con l’automobile il poliziotto della Polizia ferroviaria intervenuto per primo in soccorso delle vittime dell’aggressione, sparando in aria colpi di pistola a scopo intimidatorio. Nella fuga, infatti, Razza avrebbe tentato di investire il poliziotto.

Le vittime dell’assalto in autostrada sono quattro docenti reggini che dovevano raggiungere l’Universita’ della Calabria. Tra di loro anche un portatore di handicap. Il gruppo di ultras avrebbe scambiato i docenti per tifosi siracusani (forse a causa di una maglia bianco-celeste indossata da uno degli occupanti della vettura presa di mira), con cui esiste una forte rivalita’, scatenando l’inseguimento e poi la violenza. Una volta bloccata la macchina dei docenti, i catanesi avrebbero iniziato le violenze, circondando l’auto fino a provocare un principio di incendio dopo avere buttato all’interno un fumogeno. Solo la reazione del poliziotto della Polfer avrebbe evitato il peggio. Alle ventuno persone coinvolte nell’indagine e’ stato anche notificato il Daspo emesso dal questore di Catanzaro, Amalia Di Ruocco, per periodi compresi fra i sei e gli otto anni.
Nel corso della conferenza stampa tenuta oggi negli uffici del Commissariato di Lamezia Terme, il procuratore capo della Procura lametina, Salvatore Curcio, ha parlato di azione “barbara e premeditata” ed ha espresso forti perplessita’ sulla gestione dei sistemi di videosorveglianza della zona. Le due telecamere del Comune presenti in zona erano, infatti, fuori servizio, mentre Rfi non ha mai installato telecamere di controllo davanti alla stazione ferroviaria piu’ importante della Calabria. Per questo, gli investigatori hanno dovuto utilizzare impianti di videosorveglianza dei privati, senza i quali non sarebbe stato possibile avere materiale fondamentale per l’indagine. Su questo aspetto, il questore di Catanzaro, Amalia Di Ruocco, ha evidenziato di avere sollecitato Rfi e Comune ad intervenire.

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