Giustizia: Legnini, con pensionamenti picco di scoperture

Crotone  – “In questi anni si e’ registrato un picco di scoperture, in Calabria come in Italia, derivante dal pensionamento anticipato di molti magistrati in conseguenza della riduzione del limite massimo di eta’ pensionabile da 75 a 70 anni”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini che questa mattina a Crotone ha preso parte al convegno organizzato dalla locale Camera di commercio sul tema dell’impatto delle nuove tecnologie sulla giustizia e gli effetti sull’economia locale.
“Da alcuni anni, pero’, vi sono numerose procedure concorsuali espletate ed in corso di espletamento – ha aggiunto Legnini – che ci stanno consentendo gradualmente di riaprire gli organici. In generale posso dire che il Csm ha riservato, come era doveroso che facesse, una grande attenzione verso questi territori”. E a proposito di quelle regioni nelle quali sono massicciamente presenti le mafie, Legnini ha aggiunto che esiste una “priorita’ per gli organici nei territori pervasi dalla criminalita’ organizzata. Prestiamo attenzione molto particolare, molto vigile agli uffici ad alta intensita’ criminale. Nel recente passato il ministero della Giustizia e il Csm hanno effettuato una revisione degli organici accrescendone il numero laddove si manifestavano le emergenze piu’ significative e piu’ rilevanti tra le quali quelle ad alta densita’ di presenza criminale”.
Organici che comunque non riguardano solo giudici e procuratori. “Il ruolo degli amministrativi nei Tribunali – ha detto in proposito Legnini – e’ un problema che negli anni si e’ fatto drammatico. Poco piu’ di un anno fa il Csm adotto’ una delibera molto forte per chiedere al governo di accelerare nella copertura degli organici della magistratura e, soprattutto, di assumere giovani: amministrativi, cancellieri, tecnici di cui il sistema giudiziario italiano ha fortissimo bisogno. Negli ultimi due anni sono state assunte circa 5 mila persone, vi e’ un concorso aperto, espletato, con graduatoria aperta di idonei e mi auguro che il nuovo governo voglia proseguire verso l’immissione di risoprse professionali giovani nelle cancellerie dei tribunali e delle procure italiane”.

“E’ un impatto notevolissimo quello che le nuove tecnologie stanno producendo sul mondo della giustizia, in particolare la digitalizzazione del processo, in fase di avanzatissima attuazione, sta portando benefici all’efficienza e tempestivita’ della definizione dello stesso processo”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini che questa mattina a Crotone ha preso parte al convegno organizzato dalla locale Camera di commercio appunto sul tema dell’impatto delle nuove tecnologie sulla giustizia e gli effetti sull’economia locale.
“Una parte importante delle comunicazioni, delle trattazioni economico finanziarie – ha sottolineato ancora Legnini – si e’ trasferita sul web e, quindi, le attivita’ di accertamento dei reati, di risoluzione dei conflitti devono necessariamente misurarsi con la digitalizzazione della vita economica e della vita quotidiana. Tra gli aspetti piu’ rilevanti l’immagazzinamento dei dati favorisce a volte l’utilizzo distorto della tecnologia e la manipolazione dell’informazione. Questo e’ un fenomeno ormai affermatosi che rischia di inquinare anche la nostra vita democratica, gli orientamenti dell’opinione pubblica”. Entrando nello specifico del tema Legnini ha spiegato che “nel nostro Paese da alcuni anni e’ funzionante pressoche’ integralmente il processo civile digitale che ha consentito una riduzione dei costi notevolissima, una velocizzazione dei tempi, pensiamo ad esempio all’emanazione dei decreti ingiutivi, delle ingiunzioni di pagamento. Mentre la digitalizzazione del processo penale e’ ancora in una fase iniziale e pero’ e’ in atto una programmazione e la disponibilita’ di risorse. Sull’economia legale gli effetti della digitalizzazione sono notevolissimi. I territori le economie locali diventano piu’ attrattivi, piu’ efficienti se vi e’ un sistema giudiziario efficiente, tempestivo e trasparente. La giustizia e’ una infrastruttura immateriale, essenziale anche per il funzionamento dei mercati, anche per lo sviluppo delle economie locali”.

Il vice presidente del Csm Giovanni Legnini si e’ soffermato sul rapporto di fiducia tra magistratura e cittadini che negli ultimi anni sembrava essersi incrinato. “Il dato della fiducia – attenzione, non del consenso perche’ la magistratura non deve espletare le sue prerogative e le sue funzioni per il consenso ma per accrescere la fiducia si’ – e’ un dato essenziale. Purtroppo negli ultimi anni vi e’ stata un’attenuazione di questo rapporto di fiducia per una parte dipendente dalla generale sfiducia nelle istituzioni e che ha finito per coinvolgere anche le istituzioni giudiziarie, per un’altra parte discendente da inefficienze del sistema giudiziario. Per fortuna le riforme, le attivita’, le decisioni che il Parlamento, il Governo ma anche noi abbiamo assunto in questi anni hanno segnato un’inversione di tendenza. Adesso si tratta di proseguire per questa via perche’ siamo appena all’inizio”. Un cenno, infine, Legnini lo ha riservato all’operazione antimafia che ieri e’ stata portata a termine a Crotone della Polizia di Stato con il coordinamento della Dda di Catanzaro. “Formulo un ringraziamento e grande apprezzamento per la magistratura e le forze dell’ordine che qui conducono una battaglia contro la criminalita’ molto difficile ma anche densa di risultati” ha detto Legnini.