Femminicidio: Bongiorno, pena piu’ severa se movente e’ possesso

Roma – “Io penso che chi uccide una donna spinto dall’idea che o sei mia o di nessuno, va condannato con una pena piu’ severa non piu’ attenuata”. Lo ha detto la ministra della Pa Giulia Bongiorno a Domenica In, ricordando che anni fa aveva presentato una proposta di legge in tal senso. In relazione alla sentenza che ha previsto la riduzione di pena per un femminicidio parlando di tempesta emotiva dell’omicida, Bongiorno ha affermato che “tutte le sentenza anche quelle sbagliate vanno rispettate” ma ha fatto notare che “purtroppo oggi e’ previsto il rito abbreviato che consente un automatico sconto di pena a chiunque lo chieda”. “C’e’ uno legge in parlamento – ha ricordato – che eliminera’ questo scambio che reputo intollerabile”. Nella motivazione della sentenza – ha proseguito – c’erano dei passaggi che riecheggiano il delitto d’onore, perche’ si legge che la gelosia avrebbe creato uno sconvolgimento e “questo giustificherebbe o attenuerebbe la gravita’”. Bongiorno ha spiegato che in passato “c’e’ stata sempre una legislazione con una sorta di simpatia verso chi faceva violenza verso le donne”; “piano piano le leggi sono state abrogate ma la cultura ancora no. Molti uomini dicono ‘era mia’ e la donna e’ considerata un oggetto di possesso. Non diciamo mai – ha sottolineato Bongiorno – che gli uomini che uccidono sono pazzi”.

Violenza donne: Bongiorno, legge ‘codice rosso’ entro l’anno
La legge ‘codice rosso’ che prevede di avviare con maggiore tempestivita’ i procedimenti penali riguardanti casi di violenza sulle donne e garantire strumenti piu’ efficaci sia per l’adozione di provvedimenti cautelari sia per attuare misure di prevenzione a sostegno delle vittime, sara’ approvata “questa estate, o in autunno, ad ogni modo prima che finisca questo anno”. Lo ha detto la ministra della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, intervistata a Domenica In.

Violenza donne: Bongiorno, presto progetto per indipendenza economica
“Spero nelle prossime settimane di poter annunciare un progetto per aiutare le donne ostaggio della violenza a casa, che non hanno indipendenza economica, dando loro la possibilita’ di andare via”. Lo ha detto la ministra della Pa Giulia Bongiorno, spiegando di averne parlato con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Spadafora. “E’ una proposta di Doppia difesa”, ha riferito a Domenica In; “Dobbiamo dare – ha detto – l’indipendenza economica alla donna cosiddetta casalinga, che e’ considerata un soggetto di serie B ed e’ invece e’ il coach delle anime della famiglia. Oltre al riconoscimento morale, bisognerebbe dare un riconoscimento sociale alla casalinga” e nel momento in cui subisce violenza un sostegno economico.