Sanità: Bankitalia, “in Calabria peggiora situazione finanziaria”

Catanzaro – Nella sanità calabrese “il risultato di bilancio nel 2018 è peggiorato”. Così la filiale di Catanzaro della Banca d’Italia nell’annuale rapporto sull’economia in Calabria, presentato questa mattina in una conferenza stampa. Secondo l’istituto “la sanità, di competenza della Regione, rappresenta la principale destinazione della spesa primaria corrente. I dati ancora provvisori forniti dal Ministero della Salute indicano nel 2018 una sostanziale stabilità dei costi del servizio sanitario regionale. Con riferimento alla gestione diretta, è aumentata la spesa per l’acquisto di beni e servizi, riflettendo i maggiori costi associati all’erogazione sia dei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) sia dei farmaci innovativi e dei vaccini; è inoltre proseguito il processo di ricomposizione della spesa farmaceutica a favore della distribuzione diretta. Il costo per il personale è rimasto stabile, nonostante i rinnovi contrattuali entrati in vigore nel 2018. Vi potrebbe avere inciso – evidenzia Bankitalia – la prosecuzione del processo di riduzione della dotazione di personale. Infine, con riguardo alla spesa convenzionata, il maggior costo delle prestazioni specialistiche ha in parte compensato il calo legato alla farmaceutica”.

A fronte della stabilità dei costi operativi, tuttavia, a parere di Banca d’Italia “il risultato di bilancio nel 2018 è peggiorato. Secondo le risultanze dei tavoli tecnici di monitoraggio, vi ha influito l’ulteriore crescita del saldo negativo della mobilità sanitaria e la riduzione delle entrate. Il disavanzo avrebbe superato le coperture assicurate dalle attuali maggiorazioni dell’aliquota Irap e dell’addizionale regionale all’Irpef. Se confermata, tale evidenza comporterebbe un nuovo blocco delle assunzioni nel comparto sanitario, nonché un ulteriore aumento delle aliquote fiscali di Irap e addizionale regionale Irpef, rispettivamente, dello 0,15 e dello 0,30%”.
Nel report della filiale di Catanzaro dell’istituto, si ricorda infine che “in relazione alla difficile situazione di bilancio, nonché alle altre criticità connesse alla qualità dei servizi offerti, il Governo è intervenuto con il cosiddetto ‘Decreto Calabria’ (Dl 25/2019), che prevede alcune misure emergenziali valide per 18 mesi. In base al decreto, il commissario per l’attuazione del piano di rientro acquisisce ulteriori poteri di nomina e controllo sul servizio sanitario regionale, avendo anche la possibilità di trasferire a organi straordinari di liquidazione la gestione della situazione pregressa di singoli enti sanitari, in caso di gravi e reiterate irregolarità nei loro bilanci. Vengono inoltre stabiliti vincoli stringenti su acquisti, forniture e progettazione degli investimenti, che non saranno più gestiti a livello locale”.