‘Ndrangheta: padre e figlio s’impossessano di terreno, arrestati

Catanzaro  –  Avrebbero obbligato un imprenditore di Lamezia Terme (Cz) a cedere loro, attraverso una vendita fittizia, un appezzamento di terreno a destinazione agricola al fine di costruirvi un manufatto da destinare ad abitazione. Con questa accusa, nelle prime ore di questa mattina, la Squadra Mobile di Catanzaro ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Aurelio Maurizio Notarianni, 57 anni, e agli arresti domiciliari nei confronti del figlio Luigi, 29 anni, ritenuti responsabili dei reati di estorsione consumata e di tentata estorsione, aggravati dal metodo mafioso, espressione della forza di intimidazione del vincolo associativo della ‘ndrangheta.
Aurelio Maurizio Notarianni è stato già condannato, nell’ambito del Processo “Medusa”, per il delitto di cui all’art. 416 bis c.p. in quanto ritenuto appartenente come elemento di vertice, della cosca di ‘ndrangheta “Giampà”, operante con un ruolo di supremazia criminale nel territorio lametino. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo calabrese.

Le attività investigative dirette dalla Dda di Catanzaro, delegate alla squadra mobile del capoluogo, e svolte con l’attivazione anche di diversi strumenti tecnici, hanno permesso di ricostruire i fatti. Aurelio Maurizio Notarianni, già nel 2008, in vista dell’ acquisto del terreno da parte di un imprenditore lametino, si sarebbe fatto consegnare da quest’ultimo diecimila euro, al fine di consentirgli un tranquillo godimento del bene.
Lo scorso anno, i due si sarebbero recati in più occasioni nell’esercizio commerciale dell’imprenditore, titolare del terreno, intimandogli di intestare alla compagna di Luigi parte dello stesso appezzamento di terreno, mediante una compravendita simulata , da formalizzare presso un notaio, con una corresponsione fittizia di denaro da parte dell’acquirente. In attesa della realizzazione dell’atto di compravendita, i Notarianni si erano impossessati del terreno, iniziando la costruzione di un immobile abusivo.

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