Terremoti: Calabria da mesi al centro di uno sciame sismico

Catanzaro  – Lo sciame sismico che si protrae da mesi in Calabria divide in tre la regione: la Presila Catanzarese, la fascia ionica tra Catanzarese e Crotonese e l’area del Cosentino, provocando panico tra i cittadini e, fortunatamente, danni limitati. I movimenti tellurici registrati nella seconda metà del 2019 non si sono interrotti con il nuovo anno.
La prima zona ad essere colpita dagli eventi più recenti è stata la Presila Catanzarese, dove una scossa di magnitudo 4.0 che si è verificata il 17 gennaio scorso. I giorni successivi sono stati caratterizzati da uno sciame sismico intenso, particolarmente complesso perché i terremoti sono stati registrati in superficie e, quindi, sono stati sempre avvertiti dalla popolazione. L’area è ora monitorata da alcuni sismografi con cui gli esperti dell’Ingv stanno seguendo l’evoluzione.

Più breve la sequenza che ha coinvolto la fascia ionica dell’Alto Ionio Catanzarese, con una serie di scosse scatenate da un movimento di magnitudo 3.4 avvenuto l’11 febbraio. Uno sciame sismico si è attivato dai primi giorni di febbraio, nell’area di Cirò Marina, nel Crotonese. d inizio mese l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato, in pochi giorni, oltre settanta scosse.
Nella provincia di Cosenza, a cavallo con l’area catanzarese, lungo la fascia tirrenica, si registra un’altra area coinvolta da ripetuti terremoti. Nella notte scorsa sono stati 23 quelli registrati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, dei quali sette con magnitudo superiore a 2.0. Quello del Pollino è un altro territorio interessato da eventi tellurici particolarmente intensi.