Calipari: un libro a 15 voci per raccontare l'”eroe gentile”

Nicola Calipari

Nicola Calipari

Roma, 14 apr. – La storia di un investigatore di razza, di un funzionario dei servizi e di un uomo delle istituzioni. Ma anche quella di come la nostra intelligence, dopo la morte di quell’uomo e grazie al suo sacrificio, abbia saputo evolversi, nel lavoro quotidiano e nelle percezione dell’opinione pubblica. C’e’ questo e molto altro ancora in “Nicola Calipari, un eroe gentile”, il libro (edito da Gnosis) ufficialmente donato alla moglie, l’onorevole Rosa Villecco, al termine della cerimonia di l’inaugurazione dell’Anno accademico della Scuola di formazione del comparto. Quindici voci, un unico racconto: un’antologia di momenti di vita vissuta e di pensieri, di ricordi personali e di aneddoti, che – dai primi anni in polizia alla lotta alla ‘ndrangheta, fino alla scelta di servire lo Stato nei servizi – restituisce, tessera dopo tessera, il mosaico di una vita da non dimenticare.

Matteo Renzi , Marco Minniti, Nunzio Galantino, Giacomo Stucchi, Edoardo Boria, Lucio Caracciolo, Alessandro Pansa, Alfonso D’Alfonso, Carlo Parolisi, Gabriele Polo, Gianni Cipriani, Gianni Minoli, Monica Maggioni, Gianmaria Fara e Giampiero Massolo, questi nell’ordine gli “autori” del volume che – in un caleidoscopio di immagini, sensazioni, emozioni ed insegnamenti – rievoca la vicenda umana e professionale di chi mori’ letteralmente facendo scudo all’ostaggio appena liberato, la giornalista Giuliana Sgrena. “L’esempio di Calipari – scrive il premier Renzi in una lettera indirizzata a Rosa Villecco e ai figli – dovrebbe essere ben presente nella mente di quanti, ai piu’ diversi livelli, hanno assunto l’impegno di onorare e servire questo Paese”. “Grazie ai media – riconosce Minniti, sottosegretario con delega ai servizi – i cittadini hanno conosciuto per la prima volta il volto di un agente segreto? Un volto carico di umanita’ che riflette la storia di un uomo leale, animato da desiderio di verita’”. E se per monsignor Galantino, segretario generale della Cei, Calipari fu “un testimone capace di contribuire a dare una sonora spallata a stili di vita purtroppo diffusi ma indegni di essere proposti”, il capo della polizia Pansa lo rammenta “profondo e accurato nel lavoro, talvolta pignolo, dotato di un tratto umano che gli permetteva di fare squadra” mentre il direttore del Dis Massolo ne esalta la dimensione di “uomo che con il suo sacrificio ha fatto conoscere agli italiani il volto di un mestieri difficile al servizio della liberta’”. Su un punto, soprattutto, tutti i ‘testimoni’ di questo ‘quaderno’ sembrano essere concordi: la lezione di valori che Calipari ha offerto non solo non deve essere dispersa ma va trasmessa alle nuove generazioni, tanto piu’ oggi che la minaccia che l’intelligence e’ chiamata ad affrontare assume volti sempre nuovi, in continua trasformazione, e che ad essere messe in discussione – non in teatri di crisi lontani, ma nei nostri Paesi e nelle nostre citta’ – sono liberta’ e democrazia. “Il libro racconta di Calipari e racconta di noi – ammettono i curatori – Lo fa attraverso la storia di un collega, speciale sotto ogni profilo. Un mondo che ha conquistato, sul campo, la fiducia dei cittadini. E guarda avanti”.