Bronzi Riace: la Rai li porta all’Expo in 4D

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Reggio Calabria – I Bronzi di Riace all’Expo di Milano nell’ambito della Settimana del protagonismo della Calabria, in calendario da oggi. Le due statue saranno presentate in un filmato in Ultra HD/ 4K prodotto dalla Rai e curato dal regista Luigi Ciorcioli. Stamane, in una conferenza stampa tenuta nella sala conferenze del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, l’iniziativa e’ stata illustrata dal commissario del Museo, Salvatore Patamia; dall’assessore alla Cultura del comune di Reggio Calabria, Patrizia Nardi; dal direttore della sede regionale della Rai per la Calabria, Demetrio Crucitti, e dal regista Rai, Ciorcioli. Patamia e Nardi hanno spiegato l’accordo di collaborazione che e’ stato sottoscritto dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, il Comune di Reggio Calabria, la Regione Calabria e la Rai – Radio Televisione Italiana e che ha reso possibile la realizzazione del filmato attraverso l’uso delle ultime tecnologie. I rappresentanti della Rai hanno spiegato che il sistema Ultra HD/4K e’ praticamente la nuova televisione, con una definizione delle immagini quattro volte superiore rispetto al full HD. Si tratta di uno standard della televisione del futuro, che presto rivoluzionera’ l’esperienza di visione attraverso grandi schermi, anche curvi, capaci di avvolgere letteralmente lo spettatore. “Lo standard 4k – ha spiegato il regista Ciorcioli – e’ la nuova sfida lanciata dalla tecnologia digitale: dare alla televisione la stessa definizione del cinema. Non si tratta solo della fine dell’epoca della chimica, il 4k cambia radicalmente anche il linguaggio televisivo. Maggior definizione vuol dire maggiore capacita’ di dettagliare le cose, di moltiplicare il senso di profondita’ dell’immagine e di aumentare il senso di realta’. La nuova definizione porta a riconsiderare la composizione delle immagini ridefinendo i rapporti interni dei volumi e dei colori”. Crucitti ha affermato:” I Bronzi di Riace sintetizzano cosi’ il fascino antico della cultura e dell’arte ellenica e il fascino epocale della tecnologia digitale, cosi’ sperimentata tra le prime in Italia”.