Lamezia Terme – Sono 1.300 i volumi donati dalla famiglia Bevilacqua alla biblioteca comunale di Lamezia. Un patrimonio di testi, quasi tutti di carattere pedagogico e filosofico, donati dai figli di Francesco Bevilacqua, Giancarlo e Teresa. Un modo per ricordare un personaggio lametino, che ha ricoperto varie cariche istituzionali, da ispettore della pubblica istruzione a sindaco di Nicastro, da dirigente della democrazia cristiana a consigliere regionale. In molti, questo pomeriggio nella salone di Palazzo Nicotera, hanno voluto ricordare il professore Bevilacqua, dirigenti, insegnanti e compagni di partito hanno delineato la figura di un uomo “giusto”, “dall’entusiasmo contagioso”. Presenti il professore Raffaele Perri, che ha lavorato al provveditorato quando Bevilacqua era ispettore, “era disponibile ed allegro – ha detto commosso Perri – un maestro con la m maiuscola”. Perri ha infine ricordato, “mi disse di ricordarmi sempre dell’anello debole della scuola, l’alunno, questo il suo più grande insegnamento”. “Bevilacqua è espressione autentica della città – ha affermato Massimo Sdanganelli, che fu suo compagno di partito – un uomo al servizio della cultura”. Sdanganelli ha parlato di Bevilacqua come uomo politico, “aperto ai cambiamenti e alle nuove generazione – ed ha aggiunto – lui viveva la politica vera, la politica che aveva funzioni sociali e formative”. “Un uomo
che aveva un sorriso per tutti – ha concluso Sdanganelli – severo difensore degli interessi della città”. A ringraziare i figli per la donazione effettuata, l’assessore al ramo, Elisa Gullo e il direttore del Sistema Bibliotecario Lametino, Giacinto Gaetano. “Un gesto da emulare – ha spiegato Gaetano – il nostro sogno è che questa Biblioteca crei comunità, questa donazione è un inizio”. I 1.300 volumi saranno disponibili non solo per il sistema bibliotecario lametino, ma per tutta la Regione, “è un grande patrimonio di sapere – ha continuato il direttore del sistema – che verrà messo a disposizione della comunità”. Emozionati e commossi di due figli, Giancarlo e Teresa Bevilacqua, che si augurano che i volumi donati siano “usati in maniera proficua”.