Altomonte(Cosenza) – Si è tenuta ieri sera la serata di debutto del Festival Euromediterraneo Altomonte 2016, la nota manifestazione culturale calabrese a respiro nazionale, giunta alla sua XXIX edizione. Presso gli spalti del teatro ‘C. Belluscio’ di Altomonte, un bagno di folla ha accolto Vittorio Sgarbi, il noto critico d’arte, ospite di apertura del Festival in scena ne “La particella di Dio. Il bosone di Sgarbi”.
Un titolo pittoresco quello portato in scena da Sgarbi, nato da un’idea di Maurizio Orrico e Antonio Blandi – direttore artistico Festival Euromediterraneo 2016 i quali affidano al critico il compito di dipanarsi nei meandri di una teoria fisica che altro non vuol fare se non raccontare il patrimonio artistico-culturale di Altomonte e della Calabria, attraversando il tempo e i territori.
Un’ora di intrattenimento in cui il pubblico è stato sedotto dall’oratoria istrionica di Vittorio Sgarbi il quale si è scagliato prepotentemente contro tutte quelle amministrazioni che hanno fatto del progresso un baluardo e in cui vi è un avanzamento del moderno, a discapito dell’identità urbana. “Il ‘900, dal futurismo in poi, ha voluto annullare il passato, il romanticismo, la poeticità di un chiaro di luna per affidarci ai fasti di un progresso inarrestabile e regolato dai ritmi frenetici.” Sgarbi ha concluso con un excursus artistico delle opere capitali all’interno del museo civico e della Chiesa di Santa Maria della Consolazione di Altomonte. “Altomonte, centro urbano tra i più affascinanti della Calabria, ai tempi della corte Angioina deve gran parte della sua fortuna e riconoscenza a Filippo Sangineto, feudatario del regno angioino, uomo rilevante nella vita politica e sociale del tempo il quale ha contribuito a confutare l’immagine di una terra di confine ed emarginata. Altomonte in quel periodo è in collegamento con la corte francese, con la corte dei Medici, è in collegamento con un mondo di cui essa è parte integrante e non satellite.”