Draghi, Europa vulnerabile a nuovi shock

draghi-mario-bceRoma  – L’Europa e’ vulnerabile a nuovi shock: a lanciare l’allarme e’ il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi nel rapporto Bce 2015. “Le prospettive per l’economia mondiale – dice Draghi – sono circondate da incertezza. Dobbiamo fronteggiare persistenti forze disinflazionistiche. Si pongono interrogativi riguardo alla direzione in cui andra’ l’Europa e alla sua capacita’ di tenuta a fronte di nuovi shock. In questo, il nostro impegno a onorare il mandato conferitoci continuera’ a rappresentare un’ancora di fiducia per i cittadini d’Europa”. Draghi ha poi riobadito che la Bce non si pieghera’ a un inflazione troppo bassa: “A fine anno – afferma – abbiamo ricalibrato la nostra politica per fronteggiare nuovi effetti avversi derivanti dagli andamenti economici mondiali, che hanno spinto al ribasso le prospettive di inflazione. Questi effetti avversi si sono intensificati agli inizi del 2016, rendendo necessario, da parte nostra, un orientamento ancora piu’ espansivo della politica monetaria”. Con queste decisioni, aggiunge, “abbiamo ribadito che, anche dinanzi a forze disinflazionistiche su scala mondiale, la Bce non si piega a un livello di inflazione eccessivamente basso”.
L’Eurotower evidenzia inoltre che l’Italia dovra’ risanare i conti pubblici guardando pero’ alla crescita. Il nostro Paese, insieme a Spagna, Lituania e Austria, e’ stata giudicata a “rischio non conformita’” con il Patto europeo di Stabilita’. “Il 23 novembre l’Eurogruppo ha esortato i paesi a rischio di non conformita’ ad adottare le misure aggiuntive necessarie a fronteggiare i rischi indicati dalla Commissione: ma “e’ importante che il risanamento di bilancio sia favorevole alla crescita”. “Dal lato delle uscite, – spiega la Bce – le revisioni della spesa offrono uno strumento promettente per individuare le prestazioni che non determinano necessariamente un aumento del benessere. Dal lato delle entrate, rendere il sistema tributario piu’ favorevole alla crescita e limitare l’evasione fiscale rappresentano importanti ambiti di intervento in diversi paesi. In particolare, la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro puo’ esercitare effetti positivi sulla crescita e sull’occupazione”. Infine la Bce sottolinea che “mentre la ripresa economica e’ proseguita a ritmi diversi nei vari paesi dell’area dell’euro, gli sforzi volti a sostenere l’offerta e aumentare la capacita’ di tenuta delle economie sono stati generalmente limitati nel 2015. Come gia’ nell’anno precedente, il ritmo di attuazione delle riforme strutturali e’ rimasto lento, nonostante le modifiche apportate durante il Semestre europeo del 2015 al fine di accrescere la titolarita’ nazionale delle riforme e incoraggiarne l’attuazione”.