Sud: Barbagallo, deve recuperare in infrastrutture per ripartire

Salerno – “Per far riprendere l’economia, bisogna fare gli investimenti pubblici e privati”. Lo dice il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, a margine del Consiglio Generale della Uil Fpl a Salerno. Premettendo che “nelle regioni dove si metteranno in campo gli investimenti, probabilmente, avremo una ripresa economica e anche dell’occupazione”, Barbagallo sottolinea che “c’e’ tanto bisogno, nel Mezzogiorno, di recuperare le infrastrutture, materiali e immateriali”. E spiega: “Abbiamo il 68% del territorio nazionale che e’ zona sismica. Stanotte c’e’ stato, a Ravenna, una scossa tellurica. Per mettere in sicurezza il territorio ci sarebbe da lavorare quanto si vuole e, invece, in questi anni, abbiamo perso 700mila edili. Rimettere in moto i cantieri, riutilizzare tutte le risorse europee e’ necessario, perche’ non utilizzarle e’ criminale”. Barbagallo rimarca che “quando questo Governo ha annunciato che avrebbe fatto degli investimenti straordinari, io sono ritornato con il pensiero al vecchio intervento straordinario che, poi, si e’ rivelato corruttivo. Ma hanno abolito lo strumento e non la corruzione, perche’ la corruzione continua ad esserci e costa 60 miliardi l’anno. Poi, ci sono 111 miliardi di evasione fiscale e 27 miliardi di usura e ‘pizzo'”. “I soldi ci sono – aggiunge – e bisogna fare che in modo che si mettano in condizione di sviluppare lavoro. Non bisogna spendere molti soldi per cercare lavoro, bisogna prima creare lavoro se no non si trova lo stesso”.

L’occupazione e’ per Barbagallo la condizione in base alla quale i giovani possano restare in Italia. Bisogna evitare “che i giovani se ne vadano dal nostro Paese, perche’ nei giovani c’e’ il Dna che ha fatto forte il nostro Paese e lo ha fatto diventare la quinta potenza del mondo. L’innovazione, il bello, il gusto del made in Italy che ha fatto forte il Paese bisogna riprenderlo dando fiducia ai giovani che sono il futuro del Paese”. Un’Italia in cui la ripresa economica occorre fare in modo che “parta dal Mezzogiorno, perche’ questo non puo’ essere la palla al piede dello sviluppo economico del Paese. E, si deve sapere che non c’e’ possibilita’ di crescita se cresce solo il Nord perche’ verrebbe controbilanciato dalla non crescita del Mezzogiorno”. Per convincere gli imprenditori a non abbandonare il tessuto economico delocalizzando le aziende, poi, “bisogna convincerli facendo la riduzione delle tasse sul lavoro, a partire dai lavoratori e anche dalla riduzione delle tasse sulle pensioni che sono il doppio degli altri Paesi”. Solo cosi’ “si rida’ potere d’acquisto a chi deve acquistare le merci che e’ il 75% delle nostre imprese producono per il mercato interno perche’ le nostre imprese che producono per l’esportazione vanno benissimo. Quelle che soffrono sono quelle che lavorano per il mercato interno”. Il leader della Uil, rilevando come “se non c’e’ ripresa del potere d’acquisto, non c’e’ speranza che vengano a comprare prodotti italiani”, si chiede: “Che saranno i cinesi a comprare i prodotti che produciamo per noi stessi?”. Serve dunque “ripresa del potere d’acquisto, mettere in sicurezza il territorio, investire con investimenti pubblici e privati, creare innovazione, dare fiducia ai giovani, fare un intervento straordinario per il Mezzogiorno”. “Tutti temi presenti nella nostra piattaforma presentata al Governo. Cominciamo a discuterne seriamente, noi siamo disponibili”, conclude.