Processo Perseo: il controesame del killer della cosca

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-di Stefania Cugnetto
Lamezia Terme- Si conclude oggi l’esame di quello che è sto definito il killer della cosca Giampà. Franceco Vasile, che si è auto accusato di 7 omicidi, oggi in aula, collegato in videoconferenza, ha risposto alle domande degli avvocati della difesa. Hanno condotto il controesame del collaboratore gli avvocati Murone, per la posizione del dottore Carlo Petronio e l’avvocato Pagliuso per la posizione di Giancarlo Chirumbolo. L’avvocato Murone si è concentrato sulle dinamiche di un sinistro falso, a cui Vasile ha detto di aver preso parte, puntando sull’incongruenze o sulle omissioni del pentito. Ciò che non ha convinto il difensore dell’ortopedico è la possibilità che il collaboratore possa aver letto le dichiarazioni di altri pentiti, poiché nei verbali il Vasile non ricordò il nome del medico coinvolto nei sinistri simulati, dando dei certificati fasulli. Vasile ha più volte detto in aula che il medico era d’accordo con Giuseppe Giampà e ha raccontato “io e mia moglie siamo andati da lui e ci ha rilasciato dei certificati senza guardare nemmeno le lastre”. Per questo sinistro simulato Vasile avrebbe ricevuto da Giuseppe Giampà una somma di 5.000 euro e un “regalo di nozze”, una cucina per la sua nuova casa. Il controesame dell’avvocato Pagliuso si è, invece, concentrato sulla partecipazione di Giancarlo Chirumbolo nell’omicidio di Bruno Cittadino. Nella scorsa udienza, Vasile aveva indicato Chirumbolo come “specchietto”, cioè colui che fece lo squillo per avvertire lui e Giuseppe Giampà della presenza della vittima. Le dinamiche dell’omicidio sono state sviscerate oggi in aula, in una discussione accesa anche tra il pubblico ministero e il difensore. Vasile ha riferito “io ero con Giuseppe Giampà e Maurizio Molinaro, aspettavamo lo squillo che poi è arrivato, ma poi andò Molinaro a vedere dove fosse la vittima e quando è tornato io e Giuseppe siamo partiti”. L’avvocato Pagliuso ha chiesto, più volte, al collaboratore come sapesse chi fosse stato a fare lo squillo “me l’ha detto Giuseppe Giampà, lui mi ha detto che lo squillo lo fece Chirumbolo”. Vicenda che ha occupato la parte finale del controesame di Vasile, che poi si è concluso con delle specifiche da parte del presidente Carlo Fontanazza che ha chiesto al collaboratore quando e come avesse avuto modo di leggere le dichiarazioni degli altri collaboratori, il pentito ha spiegato di aver letto i verbali degli altri collaboratori solo tramite stampa, e di averli letti negli ultimi mesi, con l’inizio del processo. La prossima udienza sarà l’8 maggio, e si procederà al controesame di Francesco Michienzi, per poi sedersi sul banco dei testimoni il collaboratore di giustizia Luca Piraina.