Perseo omicidi: al centro dell’udienza l’uccisione di Pietro Pulice

omicidio-pulice-scenaLamezia Terme – Udienza intensa quella celebrata davanti alla Corte di Assise di Catanzaro nel processo a carico di Vincenzo Arcieri (difeso dagli Avvocati Aldo Ferraro e Vincenzo Galeota), Antonio Voci (difeso dall’Avvocato Leopoldo Marchese), Giancarlo Chirumbolo (difeso dall’Avvocato Francesco Pagliuso) e Franco Trovato (difeso dagli Avvocati Staiano e Torchia), accusati di alcuni degli omicidi sui quali la Procura Distrettuale di Catanzaro ha ritenuto di avere fatto luce con l’esecuzione dell’operazione Perseo. L’udienza di oggi è stata interamente dedicata al controesame del collaboratore di giustizia Rosario Cappello, già sentito dal pubblico ministero Elio Romano all’udienza del 7 luglio scorso, a cui hanno proceduto dapprima gli avvocati Aldo Ferraro e Vincenzo Galeota nell’interesse di Vincenzo Arcieri, i quali hanno messo in risalto le numerose contraddizioni in cui è incorso Cappello nell’accusare il loro assistito di avere partecipato all’omicidio di Pietro Pulice. ferraro-udienza-31Innanzitutto l’Avvocato Ferraro ha chiesto al Cappello di confermare la versione dei fatti così come resa all’udienza del 7 luglio 2015, ottenendo dal Cappello la conferma che Arcieri avrebbe partecipato alla riunione che si è tenuta presso l’abitazione dell’attuale collaboratore di giustizia, in cui venne decisa l’eliminazione del Pulice, nonché avrebbe aiutato Cappello Saverio (che materialmente ha eseguito l’omicidio) addirittura ad inserire il cadavere nel bagagliaio dell’auto che poi lo avrebbe condotto nel luogo in cui venne rinvenuto dalle forze dell’ordine. A quel punto l’Avvocato Ferraro ha contestato a Rosario Cappello che nell’unico interrogatorio da lui reso da quando è divenuto collaboratore di giustizia, ed avente ad oggetto l’omicidio di Pietro Pulice, egli non solo aveva riferito che la decisione di uccidere Pietro Pulice era stata presa da Giuseppe Giampà, Aldo Notarianni, Vincenzo Bonaddio e lo stesso omicidio-pulice-scena1Rosario Cappello durante una riunione tenutasi a casa di Bonaddio qualche mese prima dell’omicidio, ma, soprattutto, che ad essa non aveva assolutamente partecipato né il figlio Saverio (che invece ha riferito in dibattimento di avervi partecipato) né tanto meno Vincenzo Arcieri. L’Avvocato Ferraro ha altresì contestato che in quel verbale di interrogatorio il collaboratore non aveva addirittura mai coinvolto Vincenzo Arcieri in quel fatto di sangue, nonostante gli sia stato più volte chiesto dai verbalizzanti chi erano i responsabili di quell’omicidio, e nonostante già all’inizio della collaborazione di Rosario Cappello avesse accusato Arcieri di altri reati. Anche il ruolo che Vincenzo Arcieri avrebbe rivestito durante la esecuzione dell’omicidio di Pulice è stata smentita dalle dichiarazioni in precedenza rese dal Cappello, visto che in fase di indagine egli si era limitato a riferire che l’esecutore materiale era stato il figlio e che insieme a lui vi era Vicenzo Ventura, e che egli non era a conoscenza -stando a quanto omicidio-pulice-scena2riferito a marzo del 2012- di nessun dettaglio sulla esecuzione di tale omicidio in quanto non era un’abitudine all’interno della cosca, discutere degli omicidi commessi per paura di essere intercettati. L’Avvocato Ferraro ha quindi posto in evidenza come la nuova versione resa da Rosario Cappello, che vedrebbe coinvolto Vincenzo Arcieri, è stata resa, guarda caso, solo dopo che il collaboratore aveva avuto modo di incontrarsi con il figlio Saverio dopo il periodo di iniziale isolamento, ponendo quindi in dubbio la credibilità e la genuinità delle sue dichiarazioni adombrando la possibilità che lui ed il figlio Saverio (gli unici ad accusare Arcieri) si siano messi d’accordo sulle dichiarazioni Pagliuso-Avvocato-09-10dibattimentali da rendere. E’ poi intervenuto l’Avvocato Pagliuso nell’interesse di Giancarlo Chirumbolo, il quale ha contestato al collaboratore alcune contraddizioni sulla scorta delle dichiarazioni rese nella fase investigativa su specifiche circostanze che, in dibattimento, il teste ha riferito diversamente. Al termine dell’udienza, dopo essere stati acquisiti i verbali delle dichiarazioni predibattimentali rese da Rosario Cappello ed utilizzate per le contestazioni, il processo è stato rinviato all’udienza del 10 dicembre per l’esame ed il controesame di Francesco Vasile , ed è stata indicata l’ulteriore udienza di prosecuzione per il 21 gennaio 2016.