Processo Perseo: udienza super blindata

perseo-sentenza1di Stefania Cugnetto

Lamezia Terme – Dopo 21 mesi è arrivata la sentenza del processo “Perseo”, uno stralcio, quello lametino, rispetto al contesto giudiziario complessivo che ha visto protagonisti ben 68 persone,  47 dei quali sono stati processati con il rito abberveiato.  Ventuno, invece, hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario, cioè davanti al tribunale lametino, per i quali oggi è stata emessa una sentenza di condanna. Un dispositivo che ha lasciato il collegio difensivo perplesso e stupito rispetto perseo-sentenza2ad alcune posizioni. I difensori non immaginvano che il collegio giudciante emettesse per tutti un condanna,  anche alla luce delle motivazioni della sentenza del giudizio abbreviato che ha assolto ben 25 imputati.
Il processo nel Palazzo di Giustizia di Lamezia iniziò nel marzo 2014, in seguito alla maxi operazione, denominata anch’essa “Perseo”, che aveva visto l’arresto di 65 persone. Nel giugno del 2015 è stata pronunciata, nel Tribunale di Catanzaro, dal giudice Perri la sentenza per i 47 imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Una sentenza che ha  visto 20 condanne, 25 assoluzioni e 2 non luogo a procedere. La sentenza del giudice perseo-sentenza3Perri aveva cancellato la partecipazione alla cosca Giampà della cosiddetta “zona grigia”, termine utilizzato per indicare i professionisti che erano stati definiti “a disposizione del clan”. Assoluzione infatti per gli avvocati  Tiziana D’Agosto e Giuseppe Lucchino e il perito assicurativo Francesco Caruso.
Per i 21 imputati nel processo ordinario, invece, non è stata emessa alcuna assoluzione. In un tribunale super blindato, oggi pomeriggio, il presidente del collegio Carlo Fontanazza, ha pronunciato 21 condanne. Nessuna assoluzione piena, neanche  per  l’avvocato Giovanni Scaramuzzino, per il quale però è arrivata l’assoluzione per “concorso esterno in associazione mafiosa” e per il medico Carlo Curcio Petronio.