Lamezia: chiusura pediatria, Benincasa “governo regionale non ci ignori”

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Teresa Beninca
Mentre giunge notizia che la sanità calabrese sblocca il turnover nei “pronto soccorso” nei tre hub ospedalieri di Catanzaro, Reggio e Cosenza e che, estinta la Fondazione Campanella, una nuova ne spunterà con l’Università a braccetto per l’utilizzo ottimale dei fondi per l’oncologia, nessun segnale di interesse giunge per il reparto di pediatria dell’ospedale di Lamezia Terme. Per i bambini che nascono o dovessero, crescendo, avere necessità di cure ospedaliere sembra si voglia fare a meno del reparto che da sempre ha rappresentato un’eccellenza svolgendo un ruolo di riferimento per un bacino di duecentomila abitanti. Per la pediatria, come la Terapia neonatale, e la ginecologia non arriva alcun segnale. Anzi arriva la conferma del sospetto che la mancanza di personale, fatto prevedibile con il pensionamento di medici non sostituiti, sia un espediente tecnico per un disegno politico che punta ad indebolire l’offerta sanitaria e ospedaliera del lametino. Un utile articolo dal titolo “Il dirottamento dei bambini al Pugliese di Catanzaro costringe all’apertura della divisone universitaria” merita una riflessione adeguata e pone interrogativi seri. Senza tesi complottiste ma neppure campate per aria. Con toni pacati e reclamando il rispetto degli standard organizzativi nel presidio ospedaliero, non trasferendo il coefficiente del rapporto percentuale tra il numero del personale con il territorio di riferimento ad una realtà extra territorio. I cittadini chiedono di poter contare sulla lealtà delle istituzioni e sul loro senso di responsabilità.

Teresa Benincasa

Teresa Benincasa

Non è possibile nascondere la legittima preoccupazione anche per lo stallo che sta condizionando la sanità calabrese, nonostante l’annuncio del ministro sullo sblocco delle assunzioni. Il governo regionale non ci ignora. Per questo gli chiediamo di non essere complice della paralisi dell’ospedale lametino e della pediatria in particolare. Mario Oliverio ha inaugurato il suo ingresso da governatore, accarezzando gli occhi delle sue nipotine curiose. Ed io voglio credere che quella sia la metafora di un interesse puro di un uomo che ora ha in mano le redini di una regione dove sono soprattutto i bambini a subire le negligenze di una gestione inefficiente della politica sanitaria. Ed è a lui che, con fiducia, i bambini del lametino, con le loro famiglie, rivolgono l’accorato appello di garantire il diritto alla salute.