Lamezia: Piccioni, casetta dell’acqua segno di civiltà

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Lamezia Terme – I dati  pubblicati nelle scorse settimane relativi alla ricerca del Cra (CustomizedResearch& Analysis) commissionata da Aqua Italia, l’associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, confermano che la scelta di realizzare a Lamezia la “casetta dell’acqua” rappresenta un elemento di innovazione in linea con le esigenze e le aspettative dei cittadini. I dati della ricerca evidenziano come, mentre in tutto il Paese negli ultimi 5 anni è sestuplicato il numero di casette dell’acqua, la Calabria insieme alla Basilicata e alla Sicilia è in controtendenza: solo il 6,7% degli intervistati dichiara di vivere in un Comune dove è presente un chiosco d’ acqua, ma ben il 44,8% ne farebbe uso, qualora il comune di residenza lo installasse. “A Lamezia – scrive il consigliere Piccioni – la casetta dell’acqua è in funzione ormai da due mesi nei pressi della Villa Comunale su Corso Numistrano: in un contesto come quello della nostra regione e in generale delle regioni meridionali, anche su questo tema poco al passo rispetto a quanto avviene nel resto del Paese, l’amministrazione comunale precedente ha scelto di offrire alla nostra città un servizio innovativo, presente da tempo in tante città italiane ed europee, che lancia un messaggio di civiltà, sostenibilità ambientale, di consapevolezza del valore dell’acqua come “bene comune” a disposizione di tutti”. “Alla luce dei dati della ricerca, la giunta regionale farebbe bene a promuovere in tutti i comuni calabresi la diffusione delle casette dell’acqua, per offrire un servizio che migliora la qualità della vita nelle nostre città e rende i cittadini protagonisti, attraverso un semplice gesto quotidiano, di una nuova cultura del rispetto dell’ambiente, del risparmio, della valorizzazione dei beni comuni. Così come farebbe bene la nuova amministrazione a prevedere altre casette dell’acqua in altre zone della città. Colgo l’occasione per chiarire, dopo una verifica presso gli uffici della Multiservizi, che l’interruzione del servizio avvenuta nei giorni scorsi è stata determinata dalla necessità per la Multiservizi, che gestisce la casetta dell’acqua, di ottenere  il rilascio da parte dell’Asp, del piano di autocontrollo (HACCP) che, in base alle direttive ministeriali, tutti i soggetti erogatori di acqua trattata devono possedere al pari degli operatori del settore alimentare.E’ opportuno ricordare, inoltre,  che la realizzazione del “chiosco dell’acqua” si inserisce nel più ampio progetto del Centro Commerciale Naturale di Nicastro e va dunque nella direzione di rendere il centro della città un luogo sempre più “vivibile”, con tutti i servizi e i comfort necessari per quanti scelgono di fare acquisti in città e vogliono vivere il centro cittadino come uno spazio di aggregazione e socializzazione. Un progetto ormai in dirittura di arrivo,che auspico la nuova amministrazione comunale prosegua nell’ottica della rivitalizzazione del centro cittadino, per aiutare in particolare le piccole e medie attività commerciali lametine. Significativi i vantaggi per i cittadini e le famiglie della nostra città che utilizzeranno il “chiosco” dell’acqua: secondo dati del Gruppo Acea, a fronte di un’erogazione prevista di circa 60mila metri cubi di acqua all’anno, si stima infatti un risparmio di 1.800 tonnellate di bottiglie di plastica, pari a 5mila tonnellate di Co2 in meno emesse nell’etere per la loro produzione, trasporto e smaltimento. Una famiglia tipo di tre persone potrà risparmiare fino a 130 euro all’anno per l’acquisto di acqua minerale. Mi auguro – conclude Piccioni – che i cittadini utilizzino sempre di più questo nuovo servizio con consapevolezza e spirito civico, promuovendo una cultura del rispetto dell’ambiente e dei beni comuni che dev’essere il primo fattore di progresso e di modernità per la nostra città”.