Dda Catanzaro ricorre contro scarcerazione imprenditore lametino

rp_duemari-perriframcesco16-05-300x225.jpgCatanzaro – Il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Elio Romano, ha presentato appello al Tribunale del Riesame contro l’ordinanza con cui il gip ha concesso all’imprenditore lametino Francesco Perri la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il proprietario di un noto centro commerciale era stato arrestato lo scorso 14 maggio nell’ambito dell’operazione Andromeda contro il clan Iannazzo con le accuse di associazione mafiosa (poi derubricata dal Tribunale della Liberta’ in concorso esterno) e tentate lesioni aggravate in concorso. Per il magistrato della Direzione distrettuale antimafia l’ordinanza del gip mostra una “assoluta carenza di motivazione”. Secondo quanto sostiene il pm “la possibilita’ di reiterare la situazione e l’occasione che ha dato luogo al contributo che Perri, da extraneus, a una consorteria mafiosa, puo’ manifestarsi ancora sulla base della lunga pregressa esperienza dal medesimo accumulata in settori chiave del commercio e dell’imprenditoria, con la stessa cosca Iannazzo o con altri sodalizi ‘ndranghetistici locali o operanti al di fuori della Calabria, in forme diverse”. Nell’appello si sottolinea anche “la familiarita’ raggiunto dall’indagato con i componenti del sodalizio e i loro vicini piu’ stretti”. La “assoluta carenza motivazionale” appare ancor piu’ evidente, a parere del pm, con riferimento all’accusa di tentate lesioni aggravate per la quale ci sarebbe un “effettivo e concreto pericolo di inquinamento probatorio”. Il sostituto procuratore ricorda che una delle principali fonti di prova e’ costituita dalle dichiarazioni della persona offesa, ossia il fratello dell’indagato. Francesco Perri, infatti, e’ accusato di aver chiesto agli uomini della cosca Iannazzo di punire il fratello Marcello gambizzandolo. In conclusione, scrive il pm, appare “urgente e necessario annullare l’ordinanza impugnata”.