Lamezia: l’albero di ulivo, la vite, la spiga di grano

Lamezia Terme – Riceviamo e cortesemente pubblichiamo il seguente pezzo.cantafora-mazza

L’albero di ulivo, la vite, la spiga di grano. Tre elementi naturali che richiamano la Passione di Gesù e aprono all’evento centrale della fede cristiana: la Resurrezione di Cristo, la rinascita della vita e della speranza oltre il dolore e la sofferenza. Questi gli elementi che caratterizzano il Crocefisso realizzato dall’artista lametino Raffaele Mazza che sarà donato per volontà dell’artista alla Diocesi di Lamezia Terme.
Un’opera unica nel suo genere, quella di Raffaele Mazza, che il Vescovo di Lamezia Terme Luigi Cantafora ha avuto modo di apprezzare nella sua visita all’atelier di Elena Vera Stella nell’ambito della rassegna “People & Art”,il concorso ideato ed organizzato dalla stlista lametina Elena Vera Stella alla quale l’artista ha partecipato con altre opere di arte sacra.
cantafora-mazza1Partendo dal tronco di un albero d’ulivo, Raffaele Mazza rappresenta il Cristo Crocifisso con richiami al racconto evangelico della Passione: l’ulivo che rimanda all’Orto del Getsemani dove Gesù pregò prima di essere consegnato ai soldati e ai sommi sacerdoti; la vite che richiama il vino, il sangue di Cristo, versato per la salvezza degli uomini; la spiga che rappresenta il pane spezzato da Cristo nell’ultima cena e il chicco di grano che “cade in terra e muore per portare molto frutto”. Dalla lavorazione completamente a mano del legno alla vernice utilizzata per rappresentare il sangue, Raffaele Mazza dà vita a cantafora-mazza3una rappresentazione del Cristo Crocifisso in cui gli elementi della natura si intrecciano con i simboli dei racconti evangelici della Passione, ponendo lo spettatore di fronte alla raffigurazione del mistero della sofferenza umana e del dolore innocente.

cantafora-mazza2“Ringrazio il Vescovo Luigi Cantafora per aver accettato il dono del Crocifisso in legno d’ulivo ed essersi soffermato a vedere le mie opere in occasione di “People & Art” Offrire quest’ opera alla Chiesa lametina, è per me motivo di soddisfazione ma anche un grande dono e una responsabilità. Attraverso l’arte e la creatività, noi che ci occupiamo di arte siamo sollecitati a rappresentare il Mistero di Dio che si è fatto uomo e ha sofferto come noi, nella consapevolezza di parlare non solo ai credenti, ma di suscitare domande e inquietudini in tutte le persone. Per questo mi auguro che anche attraverso quest’ opera, alla cui realizzazione ho dedicato molti mesi, tante persone si interroghino su una storia, come quella di Gesù di Nazareth, che svela agli uomini e alle donne di tutte le fedi e culture il senso profonde del dolore e della sofferenza umana e la speranza che rinasce sempre, l’amore più forte del dolore e della morte”.

In occasione del Giubileo della Misericordia, Raffaele Mazza donerà a Papa Francesco una scultura installata in un un quadro, anch’essa unica nel suo genere e in scala ridotta, simile all’opera donata alla diocesi lametina.
Articolo redatto da Salvatore Delia