Lamezia: Blocco studentesco, contesta il contributo volontario

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Lamezia Terme – Il ‘contributo volontario’, tassa scolastica formalmente a carattere volontario: è stato il tema di fondo di una conferenza stampa del Blocco Studentesco che ritiene che il contributo “di fatto obbligatorio” . Durante l’incontro con la stampa sono intervenuti il responsabile locale del Blocco Studentesco, Francesco Gigliotti e il consigliere comunale Mimmo Gianturco. Nello specifico è stato analizzato il problema dei ricatti effettuati nei confronti degli studenti; tale problematica è emersa dialogando con alcune mamme.
“Quello che accade all’interno delle scuole è sconcertante. – ha esordito Gigliotti –Alcuni dirigenti scolastici e professori ricattano i propri studenti dicendo loro che se non si provvederà al pagamento delle “erogazioni liberali”, nonché il contributo volontario, non si potrà prendere parte ai viaggi d’istruzione, ai corsi interni di recupero, etc. Questo è inaccettabile e siamo nella vera e propria illegalità”. Dopodiché, il responsabile del Blocco Studentesco ha spiegato meglio le dinamiche del contributo volontario. “È un punto saldo del programma del Blocco studentesco – ha spiegato – ed è proprio per questo che stiamo promuovendo questa battaglia a rilievo Nazionale. Di fatto il contributo volontario è una tassa illegale che, ogni anno, si somma alla spesa dei libri e delle tasse d’iscrizione e frequenza. Per rendere obbligatorio il pagamento del contributo volontario viene detto alle famiglie degli studenti che è una quota necessaria per l’iscrizione al successivo anno scolastico”.
Ad intervenire durante la conferenza è stato anche il consigliere comunale Mimmo Gianturco che ha spiegato come anche il Miur abbia ribadito a più riprese che il contributo volontario non è una tassa obbligatoria. “Il Miur ha ricordato come nessuna ulteriore tassa possa essere richiesta dai dirigenti scolastici alle famiglie e che il contributo volontario ha l’unico scopo di ampliare il POF, la normale attività scolastica dovrebbe invece essere garantita dai fondi ministeriali. I fondi per l’istruzione pubblica sono sempre più scarsi – ha proseguito Gianturco – ma milionari per le scuole private. I tagli effettuati dal governo riflettono la volontà di far entrare nella scuola “sponsor” e investimenti privati. È impensabile – ha concluso – che il Ministero non prenda provvedimenti seri per chi richiede il contributo come obbligatorio e ricatta le famiglie di non permettere l’iscrizione dei figli al successivo anno scolastico, giustificando le proprie richieste con i continui tagli all’istruzione pubblica”.