Lamezia: Domenico Prestinenzi lascia la guida della Procura

prestinenzi-domenico04Lamezia Terme – Dopo circa sei anni dal suo arrivo a Lamezia, Domenico Prestinenzi, lascia la guida della Procura della Repubblica del Tribunale Lametino. L’alto magistrato, infatti, ha raggiunto il massimo degli anni consentiti per rimanere in Magistratura e quindi andrà in pensione. Prima di lasciare la guida della Procura che gli fu affidata nel lontano 2012, prima come reggente e poi come procuratore, incontrerà i colleghi della Procura e del Tribunale ai quali rivolgerà un saluto di commiato nel corso di una cerimonia nell’aula “Garofalo” del Tribunale Lametino. Prestinenzi varcò l’ingresso del Tribunale di Lamezia Terme il 23 aprile del 2012 recandosi nell’aula “Giulio Garofalo” del Tribunale, dove alla presenza dell’allora Presidente Giuseppe Spadaro si svolse la cerimonia di insediamento del Procuratore della Repubblica facente funzioni. Incarico che fu affidato, appunto, a Prestinenzi che allora ricopriva la carica di sostituto procuratore generale presso
la Corte d’ Appello di Catanzaro dove era impegnato in numerosi procedimenti penali. Prestinenzi era a capo di una task force che si occupava dei beni confiscati, seguendo, tra l’altro, il processo dell’omicidio di Domenico Torchia del 2006 così come il caso di mala sanità che ha coinvolto la giovane Federica Monteleone. Il 21 aprile del 2013 gli venne rinnovato l’incarico di guidare per altri sei mesi l’ufficio di procura, lasciato libero dal procuratore Salvatore Vitello, per poi esse definitivamente nominato definitivamente Capo della Procura dal Consiglio Superiore della magistratura. Nel corso di questi anni ha diretto diverse importanti inchieste tra questi
“Killer Smoke”, l’operazione antinquinamento ambientale messa a segno dai Carabinieri della Compagnia Lamezia che individuarono e arrestarono alcuni degli autori dei famosi “fumi del campo rom”, provocati da roghi con i quali gli specialisti del riciclaggio bruciavano di tutto e di più. Fuochi che costringevano i lametini a sigillarsi in casa. Ma anche di impedire ai medici del presidio ospedaliero Giovanni Paolo II di effettuare degli interventi chirurgici. A smascherare gli autori dei pericolosi fumi che hanno inquinato l’ambiente sono stati gli uomini dell’Arma di Lamezia Terme, diretti. O come l’operazione “Piazza Pulita”, l’operazione antidroga messa a segno dal personale del Commissariato di pubblica sicurezza di Lamezia Terme e della Squadra Mobile di Catanzaro con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Vibo Valentia. In esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dal giudice delle indagini preliminari del tribunale Lametino Emma Sommi, su richiesta del sostituto procuratore Santo Melidona nove giovani lametini finirono sotto inchiesta. Tra le inchieste coordinate dal Procuratore Prestinenzi l’orazione “Boomerang”, l’operazioni Pharmafax, e “Affari di famiglia”. L’ultima attività investigativa di una certa importanza è quella messa a segno lo scorso 8 marzo con il sequestro di undici milioni di Beni sequestrati
dal Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme nei confronti dell’imprenditore Giuliano Caruso.