Lamezia – La figura e l’opera di Arturo Perugini torna a rivivere in città. A distanza di 33 anni dalla sua scomparsa, infatti, è stato inaugurato il centro studi intitolato ad “Arturo Perugini”, alla presenza del figlio Basilio, e che sarà anche il punto di incontro del Gruppo Consiliare dell’Udc in seno al consiglio comunale di Lamezia Terme . Un avvenimento che ha visto la presenza di un folto gruppo di simpatizzanti e non solo. Ad introdurre l’avvenimento politico è stato Giancarlo Nicotera, anche a nome del Consigliere Pasquale Spena, assente per motivi familiari, e dalle sue parole è emerso il ricordo “dell’indimenticabile Senatore Perugini, come ultimo e vero uomo politico del nostro territorio”.
Ricordi che sono affiorati alla memoria proprio attraverso i vocaboli utilizzati da Nicotera che nel descrivere un po’ la storia, ma soprattutto la politica, ha messo in evidenza che è quella che “vuole costruire”, il partito e che intende portare avanti. “Perché noi oggi siamo qui? Anche per fare formazione. Per cercare in politica dei riferimenti validi e preparati come Arturo Perugini”.
Quello descritto da Nicotera è “un Perugini da raccontare ai giovani”, con l’obiettivo di trasmettere quello che era il suo forte senso di fare politica, seguendo una traccia ben precisa della storia passata, senza seguire solamente un ricordo affettivo. “Questa stanza – ha messo in evidenza – è piena di simboli che hanno accompagnato la storia dello scudo crociato negli anni, un partito è fatto di carne e di bisogni concreti”, con alle spalle il ritratto di De Gasperi. Per Nicotera infatti parlare di utopia e romanticismo in politica è una prerogativa fondamentale: “siamo in una stanza fatta di simboli e icone: qui c’è la storia di una città, qui ci sono i riferimenti. Anche dalle foto esposte che raffigurano Perugini si evince l’essenza dell’essere democratici e cristiani. No la certezza del successo ma condurre una buona battaglia, questo il senso di fare politica inteso da Perugini”.
Con emozione la figura di Arturo Perugini è stata ricordata dal fedele Massimo Sdanganelli, presidente dell’Udc lametina, il quale ha inteso sottolineare che l’inaugurazione del centro studi non è solo un fatto significativo, per ricordare il politico Arturo Perugini ma soprattutto per fa conoscere alle future generazioni le doti umane che lo contraddistinguevano per quei tempi. Per Sdanganelli , “essere al servizio e al favore della comunità, quello che certamente Perugini è stato per questa città. Uomo libero da ogni condizionamento, uomo forte per le sue idee e convinzioni, per il progresso e il benessere del suo popolo, e lo ha dimostrato attraverso la creazione della città di Lamezia Terme”.
Un politico che, per come ha ricordato, negli anni ’70 forse non fu compreso appieno: “la prova evidente che Perugini aveva visto lontano. Il centro studi si pone come primo obiettivo i giovani e la formazione di donne e uomini che sappiano concretamente fare politica. Oggi finalmente inauguriamo consapevoli per far crescere sempre più una coscienza lametina e diventare sempre di più un punto di riferimento per l’intera Calabria. Questo lo spirito che auspichiamo, con l’ambizione di dare senso compiuto all’idea al fondatore della nostra città”.
Interventi appassionanti quelli del giovane Simone Cicco, che ha esposto una sua riflessione citando le due categorie di politica di Max Weber, sottolineando come “c’è chi vive di politica e chi invece vive per la politica”; politica per lui strettamente legata ai due simboli fondamentali pel partito di appartenenza: uno il crocefisso e l’altro lo scudo crociato, pregni di valori e principi. Mentre per Pino Muraca “è importante liberarsi dalla burocrazia e dalla corruzione che sono strettamente collegate tra di loro. Snellire le procedure e semplificare gli adempimenti amministrativi”.
Così anche per il neo-Assessore Graziella Astorino, “è necessario liberarsi da ogni compromesso”. Fa appello ai concetti di etica e morale e al pensiero di Sturzo. Forte di questi due principi parla di libertà interiore che ci permette di amare e dare senza chiedere in cambio. “Essere liberi nel poterlo poi esporre e darlo anche all’altro”. Impostazione data da Sturzo, “pronti al bene comune vuol dire a volte fare un passo indietro. La vera unificazione avviene nel momento in cui ognuno fa un passo indietro, bisogna educare la città ad una Lamezia Terme unita”. “Lamezia è forse la realtà più importante dell’intero Mezzogiorno”. La provocazione lanciata da Franco Cimino, “Lamezia deve essere vista come opportunità di sviluppo non solo per sé stessa ma per l’intera Calabria, per costruire insieme un nuovo modello di sviluppo economico che parta dal basso”. Politico catanzarese che afferma “Lamezia è l’ultima possibilità di sviluppo per la Calabria. Dagli errori si può solo imparare, si può ricostruire”. Costruire insieme un nuovo modello di sviluppo e un nuovo sistema urbano per la Calabria, questo anche il suo messaggio. Elogio da parte sua a Massimo Sdanganelli, “Amare Perugini attraverso l’operato di M. Sdanganelli. Una politica senza cultura non ha motivo di essere. Idee, cuore, passioni e mani sporche di fatica che restano sempre pulite. Si fa utopia. La politica non è l’arte del possibile:richiede impegno per raggiungere ciò che è impossibile, ecco perché luogo di utopia”.
Per lui che lo ha conosciuto “Perugini è uomo dell’autonomia. Si è sempre difeso da Catanzaro dei poteri economici forti e da chi voleva tenere questo territorio sub iudice; uomo che da una parte non fu capito dagli stessi lametini ma altrove invece fu capito, temuto e combattuto”. Lamezia al centro della politica della nostra Regione.
Significativo l’intervento del primo cittadino di Lamezia Paolo Mascaro che si è detto “orgoglioso di avere finalmente lo scudo crociato in Giunta con le importanti deleghe assegnate all’assessore Astorino. Il simbolo che prima non avevo voluto o potuto accogliere. Orgoglioso soprattutto di avere avuto al mio fianco i consiglieri Nicotera e Di Spena, che in questi mesi hanno inteso a pieno la mia linea politica. Onestà e determinazione, volontà comunque dimostrata in ogni modo nel voler migliorare le sorti di questo territorio”. Un Sindaco sempre in prima linea per la città di Lamezia, e impunta “ma chi è veramente libero e forte? Chi è veramente disposto a rinunciare a tutto pur di difendere le proprie idee? Abbiate il coraggio di perseguire le proprie idee. Dobbiamo difendere l’idea: è oggi questa la più grande libertà”. Anche lui ha conosciuto personalmente Arturo Perugini, “io ero innamorato della sua dialettica. Interloquiva senza distacco verso il popolo”. Per il Sindaco Mascaro è vitale mandare avanti i principi di accoglienza e solidarietà, “per non tradire i nostri valori, simboli e principi. Lamezia come collant di trascinamento culturale e urbanistico”.
Crescita culturale antagonista del rumore delle pistole, “per realizzare la città di Arturo Perugini non temiamo nulla, nemmeno le armi da fuoco. La missione di uomini liberi e forti è lasciare la libertà ai nostri giovani se lo desiderano di crescere qua. L’uomo può morire ma la sua passione e determinazione no, ed è compito nostro continuare a farlo vivere”.
Le conclusioni a Basilio Perugini, nel ricordo ancora indelebile del padre, dopo 33 anni dalla sua morte, parla del padre come “ammiratore e nostalgico della prima Repubblica. Benessere, pace e tranquillità per 60 anni. Tutti i partiti avevano le scuole di politica, erano preparati, la politica era un mestiere. È necessario tornare ad essere una famiglia con giovani ben formati”. Il ricordo del padre come patrimonio di questa città una comunità che lui amava profondamente. “Opera di visione aperta per il bene del Paese. Nicastro come il cuore della Calabria, contro il sistema affaristico. Competenza e fermezza, voce decisa e autorevole e coraggiosa, saggio amministratore della cosa pubblica. Efferata preparazione giuridica, bravo avvocato, uomo di avanguardia ed espressione del progresso sociale”. A gennaio 2018 i primi 50 anni di Lamezia Terme. Si offre inoltre come collaboratore del centro di studi, anche concedendo parte della biblioteca personale del padre, per la parte riguardante la politica e regalando una copia di un articolo che trattava il commissariamento del partito, uscito il 22/04/1970 sulla Gazzetta del Sud.
Paola Gallo