Lamezia Terme – L’operazione anti prostituzione dal nome in codice “On the Road“, messa a segno dalla Polizia Locale di Lamezia Terme, il 17 luglio scorso, regge davanti al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Lamezia Terme. Le tre donne sfruttate e al centro delle indagine nel corso dell’incidente probatorio che sì è svolto questa mattina hanno confermato l’attività investigativa attuata dalla Polizia Locale di Lamezia Terme che appunto porto all’arresto
di otto persone, dopo una lunga attività di indagine con il supporto logistico e professionale del personale dei Carabinieri della Tenenza di Rosarno, che aveva giurisdizione sui luoghi di residenza delle donne straniere, quasi tutte domiciliate in San Ferdinando (RC), nonché dell’Ufficio di polizia giudiziaria del Commissariato di Paola e che contribuirono fattivamente allo sviluppo dell’attività, diretta dal Sostituto Procuratore Marta Agostini.
Per quattro uomini di nazionalità bulgara, di cui tre domiciliati in San Ferdinando ed uno a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, fu disposta la misura cautelare degli arresti in carcere. Dietro le sbarre finirono Vasil Valivel, Augel Zurdanaiv, Guerguerv Hastidino Todor e Guerniev Nasco. Per altri quattro soggetti , di cui tre dell’hinterland lametino ed uno residente a Paola (CS), fu ritenuta idonea la misura cautelare degli arresti domiciliari. I destinati di questo ultimo provvedimento erano Serina Simona, di Paola, Vincente De Luca di Lamezia Terme, Filippo Pandori di Girifalco e Gaetano Lucia di Serrastretta. Gli arresti furono il frutto di una attività di indagini avviata dalla Polizia Locale, nel luglio dello scorso anno, in considerazione dell’aumento della presenza di prostitute straniere sul territorio lametino, con l’obiettivo di individuare eventuali sfruttatori e/o favoreggiatori del fenomeno. Una lunga e costante attività di osservazione e pedinamento, anche oltre il confine territoriale, evidenziò diversi aspetti, particolari, nel modus operandi delle donne-prostitute. In questo contesto investigativo fu oggetto di particolare attenzione la circostanza, inusuale, della trasferta delle giovani donne dalla provincia reggina sul territorio lametino.