Presentato a Venezia il Libro “Fai silenzio ca parrasti assai”

Lamezia Terme – È giunto sino in Veneto il messaggio della forza della parola che Marisa Manzini, procuratore aggiunto di Cosenza, sta trasmettendo attraverso il proprio libro “Fai silenzio ca parrasti assai”. Davanti ad una platea di studenti degli istituti superiori Bruno-Franchetti di Venezia-Mestre si è tenuta la presentazione del libro fortemente voluta ed organizzata dall’associazione Fervicredo (Feriti e vittime della criminalità e del dovere) un’associazione che si occupa del sostegno alle vittime del dovere nata dalla forza di reazione di un giovane poliziotto, Mirco Schio, che, nel 1995, poco più che ventenne venne colpito in un conflitto a fuoco e rimasto costretto su una sedia a rotelle. La Fervicredo sarà l’associazione a cui verranno devoluti tutti i compensi derivanti dalla vendita del libro. Un auditorium stracolmo di alunni ha avuto modo di confrontarsi con l’autrice del libro, con il presidente della Fervicredo Mirco Schio, e con il presidente provinciale dell’Fsp, sigla sindacale della polizia di stato, Antonio Serraino. Spiegare la ‘ndrangheta, questo l’obiettivo dell’incontro, in una regione che ancora ne nega l’esistenza ritenendo di essere immune dall’influenza ndranghetista, accantonata nell’immaginario comune alla sola culla d’origine : la Calabria. “Noi come poliziotti ci teniamo che voi siate informati sulla problematica della ndrangheta -ha dichiarato Antonio Serraino-che non interessa più soltanto il sud Italia ma anche il nord”. “La ‘ndrangheta non è lontana da voi. Non è presente solo in Calabria bensì anche in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia. Vedete?- ha incalzato Marisa Manzini- non è qualcosa di così lontano da voi.” Una ndrangheta raccontata attraverso le storie di vita di testimoni e collaboratori di giustizia che il magistrato ha voluto imprimere su carta affinché tutti sappiano e conoscano le storie di coloro che hanno urlato, attraverso parole e gesti, il loro fermo “no” alla prepotenza della famiglia di ndrangheta più potente del territorio Vibonese, il territorio su cui Marisa Manzini ha lavorato per svariati anni come pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia, la famiglia Mancuso. “ La parte giusta è lo Stato- ha dichiarato Mirco Schio, presidente Fervicredo- a prescindere dalla professione che andrete a fare.” Racconti di storie e vicende che hanno colpito la platea che ha mostrato una partecipata attenzione, incuriosita dalle vicende e dai racconti svolti dal magistrato. Un capitolo importante è stato riservato al titolo del testo: “Fai silenzio ca parrasti assai” una frase pronunciata da Pantaleone Mancuso, “Scarpuni”, durante il processo black money a Vibo Valentia che rivolgendosi a Marisa Manzini, pm del processo, esclamò: “Fai silenzio, Fai silenzio ca parrasti assai, Hai capito ca parrasti assai? Fai silenzio ca parrasti assai!” Una frase rivolta allo Stato, una frase con cui far emergere il potere della ndrangheta e far capire che il “dovere” della cittadinanza fosse quello del silenzio, dell’omertà. “La ndrangheta mantiene il suo potere perché in Calabria c’è la legge del silenzio. Quando Pantaleone Mancuso urlò quelle frasi la mia reazione fu quella di urlare ancor di più e sovrastare la sua voce. Non poteva dettare legge in quel luogo. Era lo Stato a dover emergere, non lui!” Parole forti che fanno trasparire la forza e l’importanza di un messaggio che Marisa Manzini ha voluto e vuole trasmettere soprattutto ai giovani. “Bisogna parlare, in Calabria,in Veneto, in Piemonte. La ndrangheta è ormai ovunque, in forme diverse e con atteggiamenti diversi ma ciò che l’accomuna è l’omertà. Ecco, il messaggio che voglio lasciarvi è: Parlate! Sempre!”