Operazione “Asta la Vista”: annullata ordinanza avvocato Famularo

Lamezia Terme – Il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha ritenuto insussistenti gli indizi a carico del legale Bruno Famularo, coinvolto nell’operazione “Asta la vista” nella quale la Procura ipotizza il condizionamento delle aste immobiliari indette dal Tribunale di Lamezia Terme. Il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha ritenuto insussistenti gli indizi a carico del legale.
I suoi difensori, Natale Caputo ed Antonello Rocco, hanno ottenuto l’accoglimento dell’appello presentato contro un’ordinanza del Gip di Lamezia Terme con la quale il legale era stato interdetto dall’attività di custode immobiliare, delegato alla vendita e curatore fallimentare.Famularo era indagato per il reato di turbativa d’asta ed abuso d’ufficio nell’ambito di una procedura esecutiva immobiliare per la quale rivestiva la funzione di custode immobiliare e delegato alla vendita. “Il legale – fanno sapere oggi i suoi avvocati – rese immediatamente interrogatorio per dimostrare, documenti alla mano, la sua estraneità ad ogni condotta illecita. Il Gip, all’esito dell’interrogatorio, sostituì gli arresti domiciliari con la misura interdittiva della sospensione dall’ufficio di custode, delegato alla vendita e curatore fallimentare”.
I difensori, subito dopo, hanno presentato appello al Tribunale della libertà ritenendo che non sussistessero indizi a carico del loro assistito e che quindi nessuna misura andava applicata essendo egli estraneo a qualsivoglia condotta scorretta. Fissata udienza innanzi al Tribunale della Libertà di Catanzaro il 30 maggio scorso, la difesa ha depositato una ulteriore memoria con tutta la documentazione, una testimonianza acquisita nell’ambito delle indagini difensive, e lo stesso avvocato Famularo ha reso in udienza ulteriore dichiarazione spontanea a fronte dei rilievi sollevati in una memoria depositata in udienza dalla Procura. Sciogliendo la riserva, il Tribunale ha accolto l’appello, sottolineando in un passaggio dell’ordinanza che “Non può darsi seguito all’ipotesi investigativa, basata su conversazioni telefoniche dal contenuto non indicativo di un impegno indebito prestato dal Famularo nei confronti del Calidonna, ma solo della solerzia nel compimento delle operazioni intese alla liberazione dell’immobile, in conformità ai provvedimenti emessi dal giudice dell’esecuzione”, e ritenendo insussistenti gli indizi a carico del legale per entrambi i capi d’imputazione, depositando l’integrale provvedimento ora notificato alle parti.

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