Lamezia: Liotta e Grandinetti rinunciano a candidarsi alle comunali

Lamezia Terme – (di Giovanni Mazzei) – “Ritiriamo la nostra candidatura e le nostre liste. Facciamo un passo indietro, perché non vi è l’unità nel centro sinistra, a causa in special modo del PD. Ci defiliamo ma continueremo il nostro impegno e siamo pronti sempre alla ripresa del dialogo”.
Questo il nucleo delle importanti dichiarazioni odierne pronunciate nella conferenza stampa congiunta da parte di Milena Liotta e Francesco Grandinetti.
Un centro sinistra che si trova frantumato in varie fazioni, in cui il dialogo prima rado, è diventato ora assente. Testimonianza di ciò si trova nella scelta, non ancora ufficializzata, da parte del PD di scegliere di portare avanti la scelta di Maria Teresa Morano, nome mai introdotto al tavolo delle trattative.

Tale decisione è commentata in tal modo da Liotta “il PD ha trovato un candidatoestraneo alla dinamiche politiche e quasi completamente sconosciuto alla cittadinanza. Il nostro intento, mio e di Grandinetti, è stato quello di unire le nostre rispettive esperienze politiche, unire le forze per un progetto di riscatto, per guidare la città con dignità. L’unione da noi auspicata è stata sgretolata dal PD, che ha ben pensato di dissolvere l’unione di centro sinistra, favorendo anche l’estremizzazione di alcune sue correnti come quella di Piccioni”.
La Liotta ribadisce anche come, in risposta al loro programma, vi sia stata solo una strumentalizzazione dello scioglimento subito dall’amministrazione di centrodestra e la politicizzazione dell’antimafia che, secondo Liotta, “deve essere una prerogativa e non diventare un cavallo di battaglia”.

Sulla stessa lineaGrandinetti: “sul tavolo del centro sinistra vi erano 4 nomi in trattativa: Liotta, Grandinetti, Rosario Piccioni e Italo Reale. Io ho fatto un passo indietro preferendo Milena, dei tre nomirimanenti il PD se ne è infischiato preferendo un nome sconosciuto, che porta solo pennacchi al discorso politico. Aggiungo anche che il nome della Morano non è stato neanche discusso in trattativa, è stato selezionato senza che noi lo sapessimo. In questo momento il PD è artefice della rottura della sinistra, favorendo il centro destra ala vittoria”.
Secondo Grandinetti e Liotta, il PD si sta dimostrando partito delle tessere e non del popolo. La frantumazione del centro sinistra favorirebbe in larga misura la destra; un Partito Democratico che si ritrova spaccato anche fra le proprie stesse fila. Grandinetti ribadisce “il PD da solo non arriva neanche al ballottaggio!”.
Questa serie di dinamiche ha, dunque, condotto alle conclusioni delineate da Liotta: “Noi ci facciamo non indietro ma di lato, ci defiliamo ma continueremo a lavorare. Non ci presenteremo noi, non si presenteranno i 24 nostri candidati. Invitiamo però il PD a ravvedersi: per porre rimedio alla disgregazione creata nel centrosinistra dovrebbe ritirare la candidatura della Morano. Noi siamo pronti a sederci di nuovo al tavolo delle trattative ma con condizione eque, con un candidato da trovare nei nomi inizialmente proposti”.