Concluso anno giubilare nel millenario del Santuario di Dipodi

Lamezia Terme – Con la solenne celebrazione presieduta dal rettore del santuario don Antonio Astorino, si è conclusa la festa annuale della Madonna di Dipodi e l’anno giubilare straordinario indetto un anno fa in occasione del millenario dalla fondazione del Santuario. Per tutto l’anno ai fedeli giunti al Santuario, alle consuete condizioni stabilite dalla Chiesa, è stata concessa l’indulgenza plenaria.
Nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, anche quest’anno i fedeli sono giunti sulla collina dove sorge il Santuario, risalente secondo le fonti all’anno 1020, uno dei luoghi simbolo del rapporto di amore e devozione che lega il popolo della diocesi lametina alla Vergine Maria e uno dei santuari mariani più antichi della Calabria.
Un “anno di grazia” , quello celebrato in occasione dei mille anni dalla fondazione del Santuario, che per il rettore del Santuario “ci invita a mantenere sempre con noi quello stile di accoglienza verso tutti che ci ha accompagnati in questo anno. Tanti pellegrini sono giunti qui per riconciliarsi con il Signore e affidare alla Madonna di Dipodi le loro attese e preghiere. Soprattutto i più anziani devono sentire il bisogno di tramandare il legame con questo luogo alle nuove generazioni, perché qui da secoli il popolo di Dio si avvicina al Signore attraverso la sua Madre Santissima. Qui tanti fedeli trovano pace e ristoro, da qui si ritorna alle proprie occupazioni rinnovati e più disponibili ad andare incontro alle necessità dei fratelli, ripetendo insieme a Maria il nostro sì al Signore nella vita di ogni giorno”.
Dal rettore un particolare ringraziamento ai collaboratori del Santuario, che hanno accolto i pellegrini, alle diverse associazioni di volontariato che hanno consentito lo svolgimento delle celebrazioni nel rispetto delle norme di sicurezza, ai sindaci dei Comuni di Feroleto e Pianopoli.
La sera del 14 agosto, vigilia dell’Assunta, la celebrazione è stata presieduta dal vicario generale don Adamo Castagnaro. Durante il tempo del novenario e la festa, la Chiesa lametina, ai piedi della Madonna di Dipodi, ha pregato per il vescovo Giuseppe affidando alla Madre di Dio la sua persona e il suo ministero.
La celebrazione si è conclusa con la chiusura della porta santa dell’Anno giubilare.