Lamezia, ex consigliere Isabella al prefetto: “Bonifica urgente al torrente Cantagalli, rischio per i cittadini”

Lamezia Terme – Con una segnalazione al prefetto di Catanzaro, l’ex consigliere comunale Fiore Isabella sollecita interventi urgenti lungo il torrente Cantagalli.
“L’8 luglio 2023 – scrive Fiore Isabella – tramite Pec ho inviato al sindaco di Lamezia Terme, al Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e per conoscenza a lei e al Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, una lettera fortemente preoccupata per lo stato di totale abbandono del torrente Cantagalli e, credo di poter dire, di tutti i torrenti che attraversano la città della piana e l’intero suo territorio dalle sorgenti allo sbocco in mare. Con riferimento al Cantagalli, nessun intervento strutturale di bonifica dei luoghi è stato messo in atto da oltre mezzo secolo e il controllo della tenuta delle briglie, della scorrevolezza dell’alveo e dell’affidabilità degli argini risulta complicato essendo il torrente, nella zona collinare, invaso da una vera e propria foresta”.
“Tenuto conto che il torrente, nell’attraversamento del centro urbano, risulta per lunghi tratti tombato – sostiene – pare evidente che un eventuale assembramento di alberi secchi e di arbusti, spinti da possibili piene, costituisca un serio rischio di intasamento dell’imbocco nella parte alta del vecchio centro storico di Sambiase. A nulla sono valse, a tal proposito, le norme di divieto di effettuare coperture dei corsi d’acqua anche con tubi o scatolari di ampia sezione, fatti salvi i casi che afferiscono ad eventuali pericoli per l’incolumità dei cittadini. La crisi climatica rende ormai stringente il rispetto della normativa di tutela del territorio ma, nel caso del torrente Cantagalli, palesemente disattesa. Rilevata la difficoltà di rimozione degli scatolari rimane, a mio modesto avviso, una sola via praticabile: la manutenzione continua del torrente, sia ordinaria che straordinaria, dalla sorgente sui rilievi lametini alla foce nel Tirreno. L’esigenza di scriverle – aggiunge – non è ascrivibile soltanto ad un moto di sensibilità ambientalista, che pure mi pervade, ma ad un’esigenza di sicurezza delle nostre popolazioni, potenziali vittime di un territorio in lento degrado idrogeologico”.