“Liberamente Veronica” al Liceo “Tommaso Campanella”

Lamezia Terme – Fernando Muraca, autore, scrittore, sceneggiatore e regista tra gli altri de “Il Commissario Rex”, “Don Matteo” e“La terra dei Santi”, torna nella sua Lamezia e incontra le classi del triennio del Liceo Linguistico Tommaso Campanella.
L’occasione è la presentazione del suo libro, Liberamente Veronica, edito da Città Nuova. Un romanzo adolescenziale che racconta la storia di Veronica, 14 anni, e del suo tentativo di disintossicazione dal mondo dei social: niente whatsapp, tiktok, instagram, snapchat per 30 giorni.
La ragazza raccoglie la sfida lanciata dalla sua prof d’italiano e tutto quello che all’inizio con grande sofferenza interiore vive come privazione, vuoto, mancanza, si riempie alla fine di significati di vita autenticamente vissuta. Riscopre il valore delle conversazioni sincere e del tempo trascorso con le persone care, capisce che la vita va oltre i confini virtuali e che vale la pena trovare un equilibrio sano tra mondo digitale e mondo reale.

Fin qui l’incontro del 5 Marzo al Liceo Campanella avrebbe già solo il merito di far conoscere l’opera e la sua genesi, ma Fernando Muraca va oltre…
Propone agli oltre 180 ragazzi presenti di fare lo stesso esperimento di Veronica per diventare più consapevoli e riscoprire così “liberamente” se stessi. C’è bisogno però di una forte spinta per staccare la spina perché i social non sono solo uno strumento ma parte integrante dell’identità dei nativi digitali. Lo scossone arriva agghiacciante quando si proiettano i numeri terrificanti relativi alle ore di esposizione dei ragazzi ai social, una media di 7 ore al giorno che, pur scorporando 3h e mezzo di tempo sensato di utilizzo, fa un mese e 19 giorni ogni anno e questi proiettati su un’aspettativa media di vita di 70 anni sono addirittura 9 anni.
Tempo sottratto alle nostre esistenze e alla opportunità che potrebbero offrire, rubato alle esperienze autentiche, alla scoperta dei propri talenti ed inclinazioni, alla profondità delle relazioni umane.
“Ho incontrato circa 15.000 studenti in tutta Italia in questi anni, in 100 circa hanno deciso di fare l’esperimento, per me sono le “sentinelle del domani”, ci vorrebbero adulti di riferimento che li aiutino a prendere fiducia in loro stessi” chiosa Muraca. “non si tratta di demonizzare la tecnologia, nessuno di noi potrebbe più farne a meno, ma di fare uno scatto di consapevolezza. Usare i social senza che questi usino noi o, peggio ancora, manipolino le nostre esistenze”. Ci sono logiche di mercato che vanno ben oltre quello che i ragazzi e i più possono immaginare. Secondo Forbes, l’81% delle scelte di acquisto dei consumatori è influenzato dai post dei propri amici sui social media. Un’ingerenza ingombrante non solo per come trascorriamo il tempo ma anche per le scelte che siamo portati a fare.

“Ed è allora la scuola, commenta la DS Susanna Mustari, in raccordo con le altre agenzie educative, a dover diventare una vera e propria palestra di cittadinanza che insegni ad orientarsi serenamente in una società globale.Oggi i nostri studenti e noi stessi ci misuriamo costantemente con un mondo che esercita il “dispotismo dell’omologazione”. Dobbiamo restituire tempo alle nostre esistenze! La nostra stessa anima, diceva Seneca, è fatta di tempo, non c’è nessuno che si sente in debito, se gli si concede del tempo; eppure, questa è l’unica cosa che non si può restituire, nemmeno se si prova grande riconoscenza.”

L’incontro con Fernando Muraca rientra nel progetto d’Istituto di Educazione civica. Già nel mese di settembre i docenti del cdc della 3 A ling hanno inserito nella programmazione di classe la tematica della dipendenza dai social e dell’importanza delle emozioni, come patrimonio che ci rende unici, irripetibili, diversi.
Si è deciso di leggere in maniera corale il libro Liberamente Veronica, ciascuno nella propria disciplina, ciascuno alla luce della propria sensibilità. Ne è scaturito un confronto aperto e sincero con i ragazzi che non hanno esitato a mettersi in gioco. Alcuni di loro hanno intrapreso l’esperimento seppure per pochi giorni tenendo esattamente come la protagonista, un accurato diario, altri hanno rinunciato dopo appena 30 minuti di sofferti tentativi. “Ho iniziato a litigare con i miei, a sentirmi nervoso a pensare che stavo perdendo tempo”, ci racconta Giacomo.
“Durante la lettura del libro “Liberamente Veronica mi sono accorta che molto spesso ci lamentiamo perchè ci paragoniamo ai cosiddetti “amici virtuali” o agli “influencer”, spiega Aurora, tutto ad un tratto la nostra vita ci appare in bianco e nero, si spegne, è in un improvviso blackout, diventa monotona, non all’altezza, senza niente di nuovo o diverso che possa farla assomigliare a quella degli altri. Ogni giorno scegliamo di seguire i canoni dei social, tutti desideriamo una vita “instagrammabile”. Queste e tante altre osservazioni ci restituiscono la cifra di una vera e propria emergenza educativa.
“Ecco, afferma la Prof.ssa Cettina Lucchino, organizzatrice dell’evento, quindi, che l’incontro con il regista lametino diventa un’accorata esortazione ad uscire fuori dalla bolla del virtuale, ad alzare gli occhi dallo schermo perché la vera connessione si trova lontano dalla frenesia digitale, in un mondo in cui le parole sono vive e i sentimenti condivisi”.